Obiettivo |
Esplorazione "libera" di una situazione molto
simile a quelle che si incontrano nella vita quotidiana e che si può
realizzare in laboratorio con materiale e procedimento molto semplice;
scoprirne la complessità, esplicitarne gli aspetti percettivi,
individuare domande che indirizzino a successive esplorazioni mirate. |
Materiale occorrente
- un recipiente a pareti piane, di vetro o altro materiale incolore
trasparente, analogo ad un acquario. Possibilmente sceglierlo con base
rettangolare così che le basi delle pareti laterali adiacenti abbiano
lunghezze abbastanza diverse;
- un oggetto di forma approssimativamente a parallelepipedo, decorato
con disegni e/o scritte che consentano di distinguere le diverse
facce. L’oggetto deve essere abbastanza pesante, in relazione alle
sue dimensioni, da non galleggiare se posto nel recipiente riempito
con acqua fino a un livello approssimativamente uguale a metà della
altezza dell’oggetto;
- acqua;
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Come procedere |
- Guardare attentamente recipiente e oggetto ponendosi da punti di
vista diversi, in modo tale che siano possibili sia osservazioni
dirette (cioè attraverso l’aria) sia osservazioni indirette
(cioè attraverso le pareti e/o l’ acqua);
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Osservare e registrare le "immagini
visive" dell’oggetto, valutare il loro numero e le loro
caratteristiche a seconda della posizione di osservazione che si
assume, in modo tale che sia possibile discutere cosa avviene al
variare della posizione dell’osservatore;
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Cosa
notare |
Per ognuna delle posizioni all'interno del
recipiente si ha che:
- da ogni posizione di osservazione si vedono diverse immagini dell’oggetto;
- ci sono immagini in cui l’oggetto appare deformato, altre in cui
non appare deformato; alcune in cui appare diritto, altre in cui
appare ribaltato (lateralmente o verticalmente);
- cambiando posizione di osservazione cambia il numero e/o la
posizione e/o l’entità della deformazione delle immagini visibili;
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Viceversa, per ogni posizione di osservazione si ha che:
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per ogni posizione dell’oggetto nel recipiente si
vedono diverse immagini dell’oggetto;
-
ci sono immagini in cui l’oggetto appare deformato,
altre in cui non appare deformato;
-
cambiando posizione dell’oggetto nel recipiente
cambia il numero e/o la posizione e/o l’entità della deformazione
delle immagini visibili
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Conclusioni
- Le immagini visive dell’oggetto spostate e/o deformate si
formano per la presenza dell’acqua e/o delle pareti del
recipiente;
- Si hanno immagini deformate soltanto per la parte dell’oggetto
che si trova sotto il livello dell’acqua. Solo se l’oggetto è
completamente addossato alla parete attraverso cui viene osservato,
la parte sommersa viene vista quasi completamente "come è
davvero" e "dove è davvero". La parte in aria
dell’oggetto viene vista attraverso le pareti nello stesso modo in
cui viene vista direttamente attraverso l’aria;
E per procedere...
- Servono indagini mirate per capire a cosa (acqua, parete ...) è
dovuta la formazione di ciascuna delle immagini percepite;
- Poiché lo schema sorgente-oggetto-occhio implica che ognuna delle
immagini visive di un oggetto sia dovuta all’arrivo nei nostri
occhi di una parte della luce da esso inviata nello spazio
circostante, servono indagini mirate per capire cosa succede alla
luce inviata dall’oggetto nello spazio circostante;
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