LE SORGENTI
Certi oggetti ci appaiono luminosi di per sé come il sole, i diversi tipi di fiamma, una lucciola…

sono sorgenti primarie, emettono luce utilizzando energia prodotta da processi che avvengono al loro interno: 


Sole

reazioni nucleari 

energia luminosa
Fuoco
reazione chimica: la combustione 
energia luminosa

Lampadina
riscaldamento fino ad incandescenza del filamento 
energia luminosa
Lucciola
reazione chimica catalizzata da un enzima 
energia luminosa
 
Dunque le sorgenti di luce sono in grado di trasformare energia da una forma ad un'altra che viene emessa come luce. 

Altri corpi (sorgenti secondarie) come la luna e molti degli oggetti che ci circondano "non sanno" trasformare energia in luce: ricevono energia luminosa da una sorgente primaria e la riemettono, in parte trasformata, ma sempre sotto forma di energia luminosa.
Un oggetto illuminato può talvolta servire ad illuminarne un altro: così la luna illumina la terra di notte.
La visione degli oggetti avviene quando la luce emessa dagli oggetti entra nell’occhio.

NB: stiamo utilizzando un modello:

la luce è "qualcosa" che viene emessa continuamente dalla sorgente primaria, si propaga nello spazio, viene riflessa/diffusa da alcuni oggetti e stimola delle reazioni in altri.


Una ulteriore schematizzazione è la distinzione tra sorgenti puntiformi  (sorgenti ideali che si immaginano costituite da un solo punto) e sorgenti estese.

Una sorgente puntiforme è immaginata come un punto-sorgente nello spazio vuoto o in un mezzo omogeneo; l'emissione è simmetrica intorno al punto e la luce diffonde in tutto lo spazio (approfondimento). 
Per immaginare come possa propagarsi nello spazio qualcosa che lo riempie tutto si sono utilizzati storicamente (e in un certo senso ancora coesistono) due modelli : uno che immagina che la sorgente emetta in tutte le direzioni particelle velocissime che si susseguono, l'altro che la sorgente emetta onde sferiche che hanno origine nel punto e vanno via allargandosi nello spazio mentre altre vengono emesse.
In entrambi i casi occorre qualcosa che indica la direzione in cui la luce (onde o particelle) "si propaga" , un buon modello per questo può essere quello "a raggi" (approfonddimento); essi vanno intesi come gli assi centrali di conetti elementari in cui tutto lo spazio si immagina suddiviso, per non incappare nel problema del "cadere tra un raggio e l'altro" nel caso di un fascio divergente.

Si può immaginare qualsiasi sorgente estesa di luce (primaria o secondaria) come fatta di infiniti punti sorgente che emettono luce nello spazio
 

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