DELACROIX E COURBET |
DIALOGO CON LA NATURA E LA SCIENZA |
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Eugene Delacroix e Jean Courbet sono considerati tra i grandi precursori, in Francia, dell'impressionismo. Il loro modo di dipingere costituì un punto di rottura rispetto ai modelli neoclassici dell'Accademia francese. Courbet, polemicamente, organizzò delle vere e proprie esposizioni alternative a quelle ufficiali. Le opere dei due pittori sono caratterizzate da un attenzione estrema ai fenomeni naturali ed alla resa correttasulla tela, degli effetti luminosi osservati. Sebbene essi dipingessero raramente en plein air (all'aperto), cioè riprendendo i soggetti naturali in presa diretta, le loro tele erano precedute spesso da schizzi e annotazioni sugli effetti luminosi osservati in natura, e sulle combinazioni di colore da riportare sulla tela. Testimonianza di questo profondo lavoro di studio della natura sono le sfumature e i toni continui dei paesaggi di Delacroix, che in certi momenti ricordano gli sfondi paesaggistici di Leonardo, e le rese quasi fotografiche di Courbet. Nel periodo in cui questi pittori operarono, la fotografia aveva già raggiunto un livello di diffusione piuttosto ampio, ed essa costituiva uno strumento potente di indagine, si può immaginare che questo nuovo strumento di produzione dell'immagine abbia in qualche modo influenzato il percorso dei due artisti, in particolare di Courbet. |
EUGENE DELACROIX (1798-1863) |
Eugene Delacroix si interessò alle ricerche scientifiche sull'ottica e i fenomeni della luce in maniera più profonda e continua di Courbet. Scrisse note e osservazioni sui colori delle ombre a seconda della qualità della luce, sul funzionamento dell'apparato ottico, e sui meccanismi di percezione dei colori. Conosceva molto bene la teoria dei colori complementari che, a partire dalle ricerche di Newton era stata sviluppata e diffusa da diversi studiosi e scienziati. In occasione del suo viaggio in Marocco, nel 1832, approfondì il suo studio sui colori. Nei suoi tacquini del Marocco, a parte una grande quantità di acquarelli e studi sul colore, vi sono disegni sulla geometria dei colori che lasciano intendere quanto in profondità Delacroix si occupasse delle relazioni esitenti tra i colori dello spettro. | ![]() Cerchio dei colori di Newton |
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Delacroix aveva ereditato da Rubens la sensibilità coloristica, le sue pitture fin dagli inizi testimoniano una grande sensibilità al colore. Ma il punto di svolta della sua arte pittorica corrisponde al viaggio in Marocco, dove la luce e i colori di quei luoghi lo colpirono profondamente. Da quel momento in poi le basi della sua pittura si fonderanno su un osservazione puntuale e rigorosa dei fenomeni naturali, accompagnata dallo studio delle teorie scientifiche del suo tempo, e da un'importante produzione teorica. |
Un suo conosciente lo
ricorda intento, in casa sua, a giocare con dei gomitoli
di lana di diverso colore, producendo, dall'intreccio di
diversi fili, effetti cromatici sorprendenti. Nelle sue
opere, dal viaggio in Marocco fino alla sua morte,
risulta eviente come Delacroix comprenda e faccia un uso
consapevole di alcuni effetti ottici legati ala
percezione del colore:
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JEAN COURBET 1819-1877 |
In un tempo in cui
Emile Zola ricercava la via scientifica del romanzo, il
realismo delle descrizioni; nel mondo della pittura,
Courbet percorreva le stesse vie, con un senso della
provocazione e della polemica estremi. Le sue ferventi idee socialiste (parteciò attivamente alla rivoluzione comunarda del 1871) lo portarono a dare un senso politico alla sua opera, che non consisteva solo nella sua pittura ma anche nel modo in cui essa veniva presentata pubblicamente: ogni dipinto era una affermazione politica, "contro il conformismo dell'accademia, contro il neoclassicismo che non ha nulla a che fare con la realtà sociale e fenomenologica, contro l'incompetenza artistica delle istituzioni". |
![]() Rifugio di caprioli al ruscello di Plasir-Fontaine di Jean Courbet |
![]() Sepoltura a Ornans di Jean Courbet Già
la scelta dei soggetti si distingueva rispetto alla
tradizione; non più fatti storici rappresentanti
personaggi insigni, nè temi religiosi o mitologici, ma
la realtà dei campi: funerali contadini, gente che
passeggia, operai che lavorano. Non più paesaggi
esotici, o idealizzati, ma la natura così come gli si
presentava davanti agli occhi. La sua opera nasceva
pertanto da un analisi attenta della realtà, sociale e
fenomenologica, che lo circondava. Tutto ciò lo portava,
con il suo spirito un pò messianico, ad invitare i
giovani a lasciare le polverose sale di posa
dell'Accademia ed ad ispirarsi direttamente alla vita
reale. |
![]() |
Nonostante non ci siano testimonianze dirette di un suo interesse specifico a questioni di carattere scientifico in relazione all'uso del colore, ai fenomeni della luce e della percezione, i suoi dipinti testimoniano un acuta capacità di osservazione dei fenomeni naturali che si concrettizza in opere estremamente realistiche. |
La casa di Chateau d'Ornans di Jean Courbet |