MONET E L'IMPRESSIONISMO

La pittura come registrazione dei fenomeni della luce

 

QUALCOSA SULL'IMPRESSIONISMO

L'impressionismo prende il nome da un quadro di Monet dal titolo "Impressione al sorgere del Sole". Questa definzione, accolta dagli stessi impressionisti, descrive pienamente il modo di procedere di questo gruppo di artisti che operò in Francia dal 1860 fino agli inizi del 1900. L'intento di questi artisti era di riportare sulla tela con maggiore fedeltà possibile, la realtà così come si presentava ai loro occhi (paesaggi naturali, paesaggi urbani, ritratti).
Gli impressionisti posero quindi una grande attenzione ai fenomeni legati alla luce ed alla visione: la formazione dei colori, i riflessi, la colorazione delle ombre, l'effetto visivo della foschia, il mutare dell'aspetto delle cose con il mutare dell'illuminazione. Le loro opere d'arte, che all'inizio vennero rifiutate dalla critica ufficiale e dalle accademie, rivoluzionarono la pittura e furono alla base di buona parte dei mutamenti del mondo dell'arte nel secolo successivo. I principali esponenti di questo movimento, che nacque a Parigi, sono: Edouard Manet, Camille Pissarro,
Claude Monet, Auguste Renoir, Edgar Degas e, anche se sviluppò una visione della pittura che che lo portò ad percorrere strade del tutto diverse, Paul Cezanne.

Dalla serie della Cattedrale di Rouen di Claude Monet

 

LE SERIE DI MONET

E' accaduto spesso nella pittura, che artisti che avevano sviluppato un grande senso di osservazione, ponessero la loro attenzione su fenomeni naturali, in particolare quelli legati alla luce e alla percezione, e si mettessero a studiarli in anticipo rispetto agli scienziati. Non è un caso, infatti, che buona parte dei chimici, dei fisici e dei fisiologi, che si sono occupati dello studio di questi fenomeni (luce, colore, percezione visiva) coltivassero, in quel tempo, rapportiprofiqui con il mondo della pittura. E' chiaro, comunque, che scenziati e pittori si ritrovavano a ricercare sugli stessi fenomeni con motivazioni profondamente diverse.
Monet, tra i pittori impressionisti, fu forse quello che meno si interessò allo studio diretto di teorie scientifiche sul colore. Il suo interesse principale era registrare sulla tela i molteplici fenomeni della luce, il modo in cui le cose intorno, con il cambiare dell'illuminazione, mutano il loro aspetto.
Per far questo sperimentò diversi modi di lavorare.

 

Impressione al sorgere del sole Claude Monet

 

LE SPERIMENTAZIONI E LE SCOPERTE DI MONET

Si può dire che, anche se Claude Monet non si interessò direttamente ai temi della scienza, fu nel suo modo di procedere uno dei pittori della storia della pittura i cui metodi di lavoro hanno un impostazione maggiormente scientifica.
Il suo intento era ritrarre la natura nelle sue variazioni, e per far ciò inventò un modo di dipingere a pennelate rapide che gli permetteva di completare un quadro in pochissimo tempo (alcune tele della "serie dei pioppi" le realizzò in sette minuti).

Le sperimentazioni di Monet:
  • Si concentrava su un soggetto (I covoni di paglia, i pioppi, la cattedrale di Rouen, il parlamento inglese), e lo ritraeva su diverse tele in diversi momenti della giornata dall'alba al tramonto. Ritornava a ritrarre il soggetto in stagioni diverse, con cieli diversi (ora limpidi, ora nuvolosi). Con questo metodo realizzò una serie di venti dipinti che ritraggono la cattedrale di Rouen in diverse situazioni di luce (vedi le immagini all'inizio della pagina).


  • Dalla serie del Parlamento inglese
  • Nelle giornate parzialmente nuvolose, in cui le varizioni di luce erano rapide (nuvole in veloce spostamento) lavorava su quattro tele contemporaneamente in modo da riportare le variazioni di luce osservate nel giro di poche ore.

  • Osservò come durante la giornata le ombre assumessero colorazioni diverse, ora azzurre nelle giornate limpide quando il sole è alto, ora viola oppure verdi verso il tramonto a seconda dei colori che assumeva il cielo all'imbunire. Scoprì anche che le ombre assumevano colori diversi a seconda del colore delle superfici che riflettevano il sole nelle vicinanze del soggetto ritratto: da questo punto di vista il dipinto Promenade, è uno studio straordinariamente preciso di come realmente avvengono i fenomeni di colorazione delle ombre. Sperimentò intuitivamente le mescolanze ottiche, accostando piccole pennellate di colore diverso (per esempio, rosso e blu allo scopo di avere il viola) per ottenere colori vivaci e dinamici.

  • In vecchiaia ideò e costruì un giardino pieno di alberi e piante, orientato in modo da ricevere il sole durante tutta la giornata. Dentro questo giardino fece impiantare uno stagno che rifletteva il cielo, sulla superficie dello stagno coltivò delle ninfee rarissime dai colori vivaci. In questo suo laboratorio pittorico spiò la luce in tutte le sue variazioni e produsse delle grandi tele famose con il nome di "Le ninfee di Monet".

Le ninfee di Claude Monet

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