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1. Lo splendore dell’oroL’oro, il più prezioso di tutti i metalli, è stato usato
per molti secoli da artisti e artigiani di tutto il mondo per simboleggiare gloria,
splendore, divinità. Questo colore conferisce un’atmosfera ultraterrena alle
immagini sacre. Nell’età Bizantina e Medioevale soltanto lo splendore
dell’oro dei mosaici era considerato degno di rappresentare la gloria della
divinità. Nelle chiese e nei santuari l’oro, illuminato dalle
candele, diffondeva una luminosità meravigliosa, dall’effetto stupendo, che
quasi incuteva un religioso timore. 2. I materiali antichiI colori usati dagli uomini preistorici, come più tardi da
Egizi e Romani, erano condizionati dalla limitata varietà dei materiali. ·
Il bianco era gesso Altre tinte erano ottenute da animali o piante. 3. Il Medioevo: il trionfo del bluL’uso
di colori diversi, nei vari periodi storici, è spesso giustificato da fatti
culturali. ·
il nero era il colore
del buio e dell’ignoto male. Le nuove tecniche di colorazione, permettono di ottenere dei blu brillanti che hanno il pregio di essere più economici rispetto al rosso. moltissime madonne dipinte in questo periodo, sono avvolte in un grande mantello blu bordato d’oro. Il blu, si ritrova anche nelle vetrate e nelle miniature. 4. Umanesimo e Rinascimento: il colore della realtàCon
l’Umanesimo e il Rinascimento, la nuova attenzione per l’uomo investe anche
il colore che perde il suo carattere soprannaturale. Non si trovano più gli
sfondi dorati. Il colore descrive i cambiamenti della luce solare nell’arco
del giorno e i contrasti di luce creano atmosfere. Sono messi in evidenza
piccoli particolari realistici, abiti drappeggi, strutture architettoniche,
piante e animali. Nell’ambiente veneziano nasce la pittura tonale: il colore
non è più subordinato al disegno ed è costretto a seguire il tratto, ma è
esso stesso creatore di forme. Si sviluppa una ricerca sui fenomeni naturali: la
luminosità , l’indefinito, colore della nebbia. 5. Il Seicento: il trionfo dell’austeritàCon l’avvento della riforma protestante, il clima austero della nuova morale impone non solo la lotta contro le immagini sacre, ma anche contro i colori: la tavolozza si riduce per di più al nero, al bianco, al grigio, ai bruni. Dagli sfondi neri si staccano le forme colpite dalla luce. Questa diventa la grande protagonista che, in assenza di una ricca varietà di colori, è in grado di dar vita ai dipinti. 6. Il Settecento: l’affermarsi del biancoVerso la fine del settecento, con il Neoclassicismo, la
forma e la linea hanno il sopravvento sul colore, che diventa secondario e in
qualche modo si sacrifica all’armonia complessiva dell’opera; proprio in
questo periodo vengono effettuati interventi di restauro sui monumenti
dell’antichità, togliendo tutto il colore rimasto in ossequio alla moda per
cui il bianco era
il colore della classicità. 7. Il Romanticismo: il colore ribaltatoCon il romanticismo, il colore viene ribaltato e diviene oggetto di ricerca. L’arte esprime prevalentemente sentimenti ed emozioni individuali, spesso drammatiche. 8. L’Ottocento: il colore della scienzaFinalmente nell’ottocento il colore viene studiato scientificamente, sotto vari aspetti. Tutta l’arte moderna parte da qui. Tra i più attenti studiosi del colore troviamo gli impressionisti che analizzano la luce solare e le sue modificazioni su oggetti e monumenti, e l’effetto degli agenti atmosferici sui paesaggi. Il colore diventa “macchia” e ha il deciso sopravvento sulla forma. Non la ricerca, ma trasmette un’impressione della forma stessa. 9. Il Novecento: protagonista il colore
Gli artisti al giorno d’oggi sono sempre più in atteggiamento di ricerca, i
movimenti cui danno origine sono sempre più numerosi e di durata sempre più
breve. Tutto ciò anche perché nel mondo attuale le idee circolano più
velocemente, e questo favorisce lo scambio di conoscenze reciproche: è
difficile trovare una corrente artistica che non senta
l’influsso delle altre. Dal punto di vista del colore è solo da circa
cento anni che è avvenuta una grande rivoluzione in fatto di colore. Lo
sviluppo della chimica ha permesso di ottenere migliaia di tinte, mentre, fino
al secolo scorso erano conosciuti solo pochi tipi di pigmenti per lo più di
origine animale o vegetale e oltretutto assai costosi.
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