LAVORO PER PROGETTI CON L’USO DEL BURATTINO
L’Esperienza di questi anni, " lavorare per progetti con il burattino" ci ha portato a cogliere importanti elementi che riguardano il bambino e la sua relazione con l’adulto educatore:
Il nostro " Lavorare per progetti" si fonda, nella sua concreta realizzazione,su un’azione educativa consapevole del fatto che il bambino che arriva alla scuola materna ha già una storia, capacità comunicative e strategie mentali di cui si è arricchito nelle esperienze precedenti.
L’educatore, rispettoso dei tempi e dei modi di apprendere di ciascuno , crea stimoli e situazioni favorevoli all’esperienza infantile e, come un abile " tessitore di idee", è capace di restituire immagine più articolate in cui il bambino si possa ritrovare e formulare nuovi pensieri.
Nel lavoro per progetti con il teatro d’animazione il collegio delle educatrici sceglie il tema/ argomento da proporre ai bambini e da sviluppare con loro.Questa scelta richiede al gruppo degli adulti una definizione dei perché , e una ricerca delle motivazioni che sottintendono la proposta: C’è in questa fase un’intenzionalità educativa dell’adulto che riconosce nella sua proposta una ricchezza, una possibilità di scoperta che il bambino può compiere insieme a lui, Il tema scelto è un argomento concreto che appartiene all’esperienza dei bambini, è un argomento aperto che si configura come una pista traccia di lavoro su cui il bambino interviene portando le sue conoscenze e modificandone il percorso.
Non si tratta pertanto di " gestire le loro conoscenze e modificandone il percorso.
Non si tratta pertanto di " gestire le loro conoscenze " o di guidarli lungo strade e modi predefiniti, ma di elaborare, ricercare modalità di incontro negoziando e attivando forme di ricercare modalità di incontro negoziando e attivando forme di co-progettazione sostenendo l’ interesse dei bambini.
Quello che caratterizza concretamente il nostro lavoro è la figura del personaggio animato.
La nascita del burattino avviene all’interno di un gruppo di educatrici che lo pensano, gli danno un volto, un carattere, gli creano tutt’attorno una vita, in un clima un pò magico dove le fantasie ,le emozione e le storie di vita vanno intrecciandosi.
L’adulto che lo anima si trova a ripercorrere tappe fantastiche e ad esprimere emozioni in un gioco in cui si diverte; introduce,grazie alle sue esperienze, elementi e motori che permettono al bambino di spaziare con la fantasia.
Il burattino entra nell’ambiente scolastico raccontando la sua storia, partecipando alla vita quotidiana, ascoltando i pensieri più segreti che proprio a lui i bambini sembrano voler confidare.
Come la creazione di una fiaba è dovuta al contributo di molte persone, così la costruzione della storia del personaggio animato si avvale della collaborazione dell’interno collegio docente.
Lo schema narrativo seguito si basa su una struttura in cui sono riconoscibili meccanismi fondamentali, costanti e stabili, individuati da Vladimir Propp e da lui definiti" le funzioni dei personaggi".
In un gioco di " vero e non vero" il bambino sarà guidato in un percorso di ricerca r di esperienze in cui lui stesso sarà il navigatore che ne deciderà i tempi e la direzione.
E’ pertanto impossibile una qualsivoglia forma di " noia educativa " quando si è impegnati in una partita a ping pong tra il bambino e l’adulto, dove le abilità dell’adulto e del bambino hanno bisogno, perché il gioco continui e si affini, di una giusta partecipazione".