Da: Anna Carrara <didfimi2@imiucca.csi.unimi.it>
Oggetto: riflessioni
Data: mercoledì 11 novembre 1998 16.59

Vi invio le mie riflessioni:

Utilizzo del materiale fornito Il materiale è stato costantemente utile, ed integrato dalle
osservazioni dei colleghi, fatte in rete man mano che procedeva il progetto. Utili anche i
riferimenti bibliografici, e la scelta di stralci di testi, perchè riguardano argomenti della non
prettamente biologici e quindi mi ha permesso di risparmiare il tempo della ricerca avendo
proposte ad hoc.

Per quanto riguarda i contenuti ho rispettato la scaletta concordata nelle riunioni, anche
perchè fosse possibile una sincronia delle comunicazioni in rete.

Per quanto riguarda il metodo questo tipo di lavoro è stato un buon tirocinio per affinare le
mie capacità di condurre la classe nelle ore di scienze, partendo da approcci ampi, che
danno ricchezza e stimoli al procedere. Ho via via proceduto lasciando problemi aperti, che
sono stati ripresi in momenti ed ambiti diversi, e chiudendone altre con maggior sicurezza
rispetto alle mie scelte.

Il limite di questo modo di procedere può essere quello di perdere il filo conduttore e di
disperdersi, ma la comunicazione costante coi colleghi, in rete, permette di evitare questo
rischio e spesso richiama ad una maggiore coerenza. Ad esempio mi è stato utile seguire il
percorso della scuola Cazzulani che faceva una continua e puntuale correlazione tra la
situazione indoor e out door.
Utile anche il confronto sulle verifiche .

La rete per i ragazzi è positiva e motivante.
Anche quest'anno, che ho una classe seconda nuova che oppone una resistenza al mio
metodo di lavoro, perchè ritenuto troppo faticoso rispetto allo studio del libro, la posta è
stato lo strumento che mi ha permesso di rompere il ghiaccio e di catturare la loro
attenzione.
E' ovvia l'utilità della verbalizzazione per le sue valenze metacognitive, sempre che non sia
ingabbiata in scalette troppo rigide che fanno perdere spontaneità ai ragazzi.
Si possono tener fissi dei punti, senza eccedere troppo prescrittivi.
Avendo avuto altre esperienze in rete, in gruppi più ristretti, devo dire che l'eccessivo
numero delle classi è un limite ed individuerei come ottimale il numero di quattro classi.
La rete allargata è troppo dispersiva rispetto alla quantità dei messaggi. L'insegnante deve
fare necessariamente da tramite, selezionare e cogliere gli spunti.
Si perde il contatto diretto, è meno personale il rapporto con le altre classi e ciò piace
sicuramente di meno ai ragazzi.
In una rete più ristretta i ragazzi riescono a leggere tutto di tutti, sono attori principali e
l'accesso alla posta telematica è diretto.
A questo problema si può ovviare creando dei sottogruppi.
La capacita di scrivere verbali è un processo lento, va rodato e ci vuole tempo per ottenere
prodotti via via più accettabili. Indispensabile la presenza del computer in classe.

Il lavoro di uscita all'esterno di fine anno motiva i ragazzi a raggiungere un maggior livello
di formalizzazione del proprio lavoro, punto sul quale non si applicherebbero molto
volentieri. Io ho sentito come un blocco ai verbali il problema del linguaggio, soprattutto per
quest'anno sul segmento di geometria, esasperato forse dal tipo di contenuto. Probabilmente
abbiamo mirato un po' troppo alto. Voglio controllare se con il tratto su lastrine la situazione
migliora.
Avendo fatto lo stesso lavoro, lo scorso anno con una prima e, quest'anno con una seconda,
mi sembra che tra le due età ci sia un forte divario di capacità, in questo campo.
Per i ragazzi è stato di stimolo anche il lavoro dell'ipertesto, proposto da Maribella, pur se il
loro contributo è stato minimo.

Anna