Il
paesaggio delle Scienze
Gli “oggetti” della realtà,
direttamente o indirettamente percepibile, interagiscono fra di loro e
gli eventi di natura, i processi in cui tali oggetti sono coinvolti accadono
conformemente a “leggi”. La Natura mostra cioè la tendenza a evolvere
verso configurazioni di minimo di energia, ovvero di “equilibrio”.
Avvicinarci alla comprensione
della natura degli “oggetti” e delle leggi che ne regolano l’interazione
in particolari condizioni, costituisce lo scopo del nostro lavoro e della
nostra vita di esseri razionali. Per rendere meglio questo concetto prendo
in prestito le parole che Dante mette in bocca a Ulisse nel XXVI
canto dell’Inferno ….:” fatti non foste a viver come bruti,
ma per seguire virtute e conoscenza”.
L’uomo per la sua natura
limitata non può conoscere tutta la realtà e pertanto deve
rimpicciolire l’angolo sotto cui scruta la Natura per sperare di
raggiungere un buon grado di approssimazione nella conoscenza degli “oggetti”
che, comunque, rimangono nella loro essenza celati alla nostra indagine.
Questo perché noi non lavoriamo con gli oggetti ma con la loro rappresentazione,
quindi noi non lavoriamo con la realtà ma con la sua interpretazione.
Da questa considerazione discende l’importanza del “modello”“ nelle scienze
e nella fisica in particolare.
Gli “oggetti” della nostra
indagine sono stati :
-
temperatura, termometri
e scale termometriche;
-
l’equilibrio termico;
-
proprietà termiche
delle sostanze;
-
dalla misura alla loro
rappresentazione. Uso del formalismo matematico;
-
costruzione di modelli;
-
natura del calore.
Questi “oggetti” , essendo stati
sviluppati in una prima classe, sono stati sfiorati e non approfonditi
, per cui penso quest’anno di riprenderne qualcuno per apportare
i cambiamenti che si riterranno necessari alla luce di quanto emergerà
in classe durante l’attività.
Siamo partiti da un livello
soggettivo di esperienze sensoriali per arrivare alla conclusione che le
conoscenze acquisite tramite i sensi costituiscono un’utile acquisizione
soggettiva.
Il passaggio dalla conoscenza
soggettiva ad una intersoggettiva richiede che le nozioni e i giudizi
qualitativi si trasformino, attraverso l’uso di un linguaggio quantitativo,
in conoscenze condivise. In questo modo vengono superati gli “inconvenienti”
legati ad un linguaggio basato su sensazioni personali ( questo oggetto
è caldo, questo tavolo è largo 3 palmi, ecc.)
Si è pensato che
esperienze legate agli scambi di calore fossero le più indicate
per un approccio al linguaggio quantitativo della scienza.
Esperienza concreta: acqua
calda + acqua fredda = acqua tiepida
Esperienza scientifica:
individuazione delle quantità fisiche in “gioco” e delle loro eventuali
dipendenze.
In una esperienza entrano
in “gioco” diverse grandezze e per studiarle opportunamente è necessario
mantenerle costanti tutte tranne una. Il processo va ripetuto di volta
in volta per ciascuna delle grandezze individuate. Nel nostro caso abbiamo
preso in esame quantità uguali di acqua a temperature diverse per
determinare la temperatura finale dopo averle mescolate.
Successivamente, adoperando
sempre acqua, abbiamo determinato la temperatura finale di masse diverse
a temperature diverse.
Tutto questo ci ha portato
ad occuparci degli scambi di calore ponendo in evidenza le nozioni di massa,
temperatura e calore specifico.
Infine è stato studiato
nel tempo l’andamento del riscaldamento/raffreddamento di masse di acqua.
Catania 8 ottobre
2001
Lavoro
in classe (file
WORD)
|