Verbale 10 - 13 Apr 1999
Misuro la temperatura della sabbia di una spiaggia dalle 12 alle 24.
I valori ritrovati sono 80 °C 75 °C 68 °C 55 °C 49 °C 38 °C  34 °C  24 °C 16 °C  11 °C  10 °C  4 °C
Dove faccio finire il " caldo" e iniziare il " freddo"?
Motiva la tua risposta.

Chiara e Luna pensano che sia in corrispondenza del valore di 38 °C perché è il valore medio di quelli misurati.

La professoressa controbatte che se rilevo altre temperature in altri momenti  e trovo valori diversi cambia il valore medio.

Lorenzo Pavez pensa che il freddo inizia già tra 10 °C e 11°C perché a quella temperatura sentiamo molto freddo.
I compagni non sono molto d'accordo perchè pensano che sia molto soggettivo.

Secondo Tommaso il punto di divisione è lo 0 °C
La professoressa gli chiede se intende dire che a _1 °C  si chiama freddo e che a + 1 °C si chiama caldo.

Secondo Matteo una temperatura non si può definire calda ed una fredda, ma c'è un passaggio graduale nel quale il calore diminuisce sempre di più fino a raggiungere  temperature relativamente fredde.

Secondo Massimiliano il calore della sabbia comincia a salire quando sorge il sole, raggiunge il calore massimo quando la giornata è più calda e poi comincia a declinare.
Si può iniziare a parlare di calore solo quando sorge il sole, cioè da quando c'è una sorgente di calore.
Luca obbietta che in un giorno di estate c'è caldo anche se piove e non sorge il sole.
I compagni obbiettano che il sole sorge ogni giorno anche quando piove.
La prof ci chiede: "cambiamo campo, ha senso di parlare di trasparente e opaco?"
Noi rispondiamo di si
La prof ci propone allora una lastrina trasparente appoggiata su un foglio di quaderno su cui ha scritto la lettera A.
Poi sovrappone al foglio 25 lastrine uguali  e ci invita a osservare.
Abbiamo visto che tante lastrine trasparenti sovrapposte diventano opache.

 Chiara afferma che è come per il caldo ed il freddo. Quando ho tante lastrine è come quando ho caldo, togliendo una lastrina per volta e come se togliesse un po' di caldo alla volta.

Quindi concludiamo che non ha senso parlare di caldo freddo e freddo, trasparente ed opaco o meglio che usiamo questi termini nel nostro linguaggio ma l'essere caldo o trasparente procede in modo continuo e non ha senso dire dove inizia il freddo o l'opaco.

ESPERIMENTO
Accendo le piastre in modo che siano già calde quando le utilizzo.
Prendo 200cc di acqua a temperatura ambiente e 100cc di acqua di temperatura ambiente.
Metto i recipienti sulla piastra.
Misuro la temperatura di ogni recipiente ogni 30 secondi, cosa mi aspetto?

Non facciamo a tempo a fare l’esperimento continueremo domani 

La classe 1F
Considerazioni dell'insegnante
Ho ripreso il verbale della scorsa lezione, che vi ho inviato, e che i ragazzi avevano tentato di scrivere da soli, come risposta alle mie domande.

Mi sembrava opportuno fare chiarezza sui livelli ai quali si opera quando si parla di atomi e molecole, cellule e sistemi macro. A questa età il livello molecolare e quello cellulare sono intercambiabili, anche perché sono campi che escono dall’esperienza del bambino.
Ho ritenuto comunque di dover fare chiarezza, visto che i ragazzi ne avevano parlato.
Da un’indagine emerge che solo la metà della classe ha affrontato l’argomento della composizione della materia, alle elementari.
Ho richiamato loro alla memoria il filmato delle Scienze, «Le potenze di dieci»,  per recuperare il discorso dei livelli di «rimpicciolimento» progressivo ed il passaggio da cellule a molecole ad atomi. Abbiamo fatto uno schema e mi sembra, che almeno per grosse approssimazioni, il discorso sia passato.

Mi rimaneva da riprendere la direzione del passaggio di calore, cosa succede quando si ha questo passaggio di energia, e lo scoglio del linguaggio comune che utilizza i termini caldo e freddo, che non corrispondono ad una situazione fisica identificabile.

Durante la lezione siamo riusciti a superare il primo ed il terzo punto.

Sul terzo penso sia sufficiente il verbale dei ragazzi, per quanto riguarda il primo punto, abbiamo discusso come preparare l’esperimento riportato, sul quale hanno fatto ipotesi di previsione.
I ragazzi hanno constatato dalle precedenti esperienze che l’acqua di rubinetto era a temperatura inferiore a quella dell’ambiente e che lasciata nella stanza avrebbe alla fine raggiunta la temperatura ambiente.
Abbiamo parlato di equilibrio termico e di che cosa poteva succedere a due bottigliette d’acqua identiche (forma contenuto e materiale) contenenti acqua a 80 °C e 2°C, messe sulla cattedra.
Dalla discussione abbastanza contorta siamo arrivati a convincerci che il «calore» è ceduto all’aria della stanza, nel primo caso, è preso dall’aria della stanza, nel secondo caso, e quindi a stabilire la direzione di questo flusso.

Resta il discorso di che cosa si sposta, per loro è materia. Affronterò il problema la prossima lezione. Domani dobbiamo completare la prova descritta nel loro verbale per verificare le ipotesi, ma soprattutto per abituarli a registrare dati ed organizzarli in tabella e grafico.

Anna Carrara 1998-99