Scuola media " via Viganò" - Milano


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Riflessioni finali sulla programmazione

PIANO DISCIPLINARE

Ripercorro la programmazione inviata sottolineando difficoltà ed aspetti positivi.

Il lavoro in classe è iniziato con attività di osservazione, descrizione e classificazione per l'acquisizione di abilità trasversali, indispensabili ad una classe prima.

Tutte le attività di osservazione e descrizione, naturalmente, implicano l'uso dei sensi e quindi della percezione della realtà.

COSA HA FUNZIONATO BENE

  • I canali percettivi e l'utilizzo separato dei cinque sensi.

Il considerare separatamente i sensi consente di conoscere i limiti e le potenzialità dei canali percettivi e soprattutto porta alla conclusione che la percezione non è una registrazione oggettiva e fedele della realtà.

  • L'uscita all'aperto per l'approccio emozionale ad un ambiente e chiusura del lavoro

Il lavoro all'aperto è sempre estremamente coinvolgente e motivante. Le possibilità che offre il "laboratorio" outdoor sono infinitamente maggiori di quelle indoor.

Trattandosi di una classe prima i concetti e le implicazioni di cui parla Anna nel messaggio di dicembre non sono stati acquisiti dai miei alunni. Si è trattato di un primo approccio che ha portato i miei studenti a capire che la percezione della realtà non è oggettiva, non poca cosa quindi.

PIANO DIDATTICO

L'impostazione didattica è stata fortemente interattiva, centrata sulla discussione e sulle esperienze.

Si è partiti dalla condivisione delle esperienze personali e sul confronto tra queste ultime e ciò che veniva proposto in classe.

La discussione ha avuto un ruolo centrale di metariflessione: ripercorrere quanto vissuto nelle semplici esperienze, analizzarlo insieme e trarne conclusioni.

Tutto il lavoro di percezione è stato caratterizzato da un forte coinvolgimento personale che ha avuto come effetto un aumento dell'interesse e della curiosità degli allievi e di conseguenza sulla motivazione.

COSA HA FUNZIONATO MENO BENE

  • Sarebbe stato meglio proporre l'uscita al Parco Lambro come prima attività, invece che come sintesi. Motivi di organizzazione scolastica non l'hanno consentito.
  • Nella classe sono presenti alunni poco disposti alla collaborazione, con atteggiamenti di intolleranza verso i compagni meno capaci e stranieri. Nonostante si tratti di pochi elementi con queste caratteristiche, essendo tuttavia i "più bravi" hanno condizionato non poco il resto della classe con atteggiamenti di snobbismo verso una "scienza" fatta di esperienze povere e non studiata sul libro. C'è da sottolineare che questi allievi erano supportati dai loro genitori, che, evidentemente, condividono le idee di intolleranza e non collaborazione.

COMUNICAZIONE INFORMATICA

Purtroppo i messaggi al gruppo percezione sono stati pochi e a volte mi sono sentita un po' sola.

Di grande stimolo sono stati di interventi di Anna Lepre.

Ritengo che sarebbe stato molto interessante se tutti i partecipanti al corso di Lugo avessero introdotto i loro temi partendo da un approccio percettivo, come è stato fatto proprio all'inizio del nostro corso ministeriale. Il tema percezione, riportando una frase di Anna, " come argomento di frontiera per la Biologia e argomento di confine fra molte discipline scientifiche, artistiche, etnolinguistiche.. " è un tema fortemente trasversale.

Forse nella scuola media non è possibile approfondirlo troppo, ma si deve rimanere ad un approccio. Riferendomi al libro di Pierantoni "La trottola di Prometeo. Introduzione alla percezione acustica e visiva" ed La terza, un approfondimento di tale tema richiede competenze e abilità troppo alte per la scuola media.