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Scuola media " via Viganò" - Milano
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Riflessioni finali sulla programmazione |
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PIANO DISCIPLINARE Ripercorro la programmazione inviata sottolineando difficoltà ed aspetti positivi. Il lavoro in classe è iniziato con attività di osservazione, descrizione e classificazione per l'acquisizione di abilità trasversali, indispensabili ad una classe prima. Tutte le attività di osservazione e descrizione, naturalmente, implicano l'uso dei sensi e quindi della percezione della realtà. COSA HA FUNZIONATO BENE
Il considerare separatamente i sensi consente di conoscere i limiti e le potenzialità dei canali percettivi e soprattutto porta alla conclusione che la percezione non è una registrazione oggettiva e fedele della realtà.
Il lavoro all'aperto è sempre estremamente coinvolgente e motivante. Le possibilità che offre il "laboratorio" outdoor sono infinitamente maggiori di quelle indoor. Trattandosi di una classe prima i concetti e le implicazioni di cui parla Anna nel messaggio di dicembre non sono stati acquisiti dai miei alunni. Si è trattato di un primo approccio che ha portato i miei studenti a capire che la percezione della realtà non è oggettiva, non poca cosa quindi. PIANO DIDATTICO L'impostazione didattica è stata fortemente interattiva, centrata sulla discussione e sulle esperienze. Si è partiti dalla condivisione delle esperienze personali e sul confronto tra queste ultime e ciò che veniva proposto in classe. La discussione ha avuto un ruolo centrale di metariflessione: ripercorrere quanto vissuto nelle semplici esperienze, analizzarlo insieme e trarne conclusioni. Tutto il lavoro di percezione è stato caratterizzato da un forte coinvolgimento personale che ha avuto come effetto un aumento dell'interesse e della curiosità degli allievi e di conseguenza sulla motivazione. COSA HA FUNZIONATO MENO BENE
COMUNICAZIONE INFORMATICA Purtroppo i messaggi al gruppo percezione sono stati pochi e a volte mi sono sentita un po' sola. Di grande stimolo sono stati di interventi di Anna Lepre. Ritengo che sarebbe stato molto interessante se tutti i partecipanti al corso di Lugo avessero introdotto i loro temi partendo da un approccio percettivo, come è stato fatto proprio all'inizio del nostro corso ministeriale. Il tema percezione, riportando una frase di Anna, " come argomento di frontiera per la Biologia e argomento di confine fra molte discipline scientifiche, artistiche, etnolinguistiche.. " è un tema fortemente trasversale. Forse nella scuola media non è possibile approfondirlo troppo, ma si deve rimanere ad un approccio. Riferendomi al libro di Pierantoni "La trottola di Prometeo. Introduzione alla percezione acustica e visiva" ed La terza, un approfondimento di tale tema richiede competenze e abilità troppo alte per la scuola media.
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