PRESENTAZIONE DELTEMA "TEMPERATURA
E CALORE"
Il mondo scientifico appassiona in generale
il grande pubblico come risultati , ma nello stesso tempo crea spesso
un rifiuto ad utilizzare concetti e strumenti che la scienza stessa mette
a disposizione per organizzare il mondo attorno a noi .L'uso di termini
comuni in contesto specialistico avvicina apparentemente alla scienza
ma crea ambiguità e confusione, il formalismo - spesso non strettamente
necessario a livello di comprensione qualitativa di base - rende astratta
la materia e crea il distacco con il quotidiano intuitivo e non formalizzato.
Ed è per questo che parlare di
fisica è, spesso, un problema perché chi ci ascolta pensa
sempre a questa materia come ad un livello formalizzato del reale avulso
dalle nostre sensazioni e questo rende insicuri.
Tanto avulso da sembrare un mondo a parte. Da un lato il mondo formale
e coerente del modello scientifico accreditato e dall'altra le microspiegazioni,
che ognuno si dà, di quello che osserva intorno a sé. Esse
sono certo insoddisfacenti, perché limitate come ambito di coerenza:
una spiegazione ad hoc per ogni cosa, ma danno sicurezza perchè
sono le uniche che siamo in grado di gestire in toto.
Il gioco che qui vi proponiamo è quello di riuscire ad accorgersi
che queste nostre spiegazioni non sono inconciliabili con il livello formale,
ma sono già un modello di primo livello, sono già una fisica.
Per riuscire a capire il legame tra il nostro modello di primo livello
e quello più formalizzato del mondo scientifico accreditato dobbiamo
riuscire ad esplicitare fino in fondo la nostra spiegazione dei fenomeni
che osserviamo, "onestamente" per come la viviamo, perché
solo con la messa in gioco della capacità predittiva ed esplicativa
del nostro schema riusciamo a capire le relazioni tra modello di primo
livello e modello di livello successivo. Riusciamo a capire quali sono
i punti in cui il nostro livello è insufficiente e perché
nasce la necessità del livello più ampio.
Acquisire tale capacità è assai più rilevante della
comprensione dello specifico settore nel quale la si è sviluppata:
avere capito che il mettersi in gioco è la chiave di volta per
impadronirci di più degli strumenti che usiamo è una abilità
che una volta posseduta in un contesto è esportabile in ogni altro
campo.
Il tema su cui vogliamo sviluppare il nostro lavoro è il discorso
di calore e temperatura.
Da una parte caldo freddo, parole del quotidiano legate alle sensazioni,
dall' altra parte calore e temperatura, che appartengono sia all'ambito
del quotidiano che a quello della Fisica . Le sensazioni da una parte
e le grandezze formali dall'altra; ma le sensazioni a quale grandezza
sono legate? C'è qualche grandezza nascosta? Che rapporto c'è
tra lo scaldare un oggetto e il calore che fornisco?
Ancora una volta avremo, come in ottica, un percorso che coinvolge sorgenti,
mezzo interposto, oggetti e sensazioni; avremo in più la variabile
tempo che invece nel percorso "luce" non è stata presa
in considerazione.
Noi sappiamo che invece in termologia ci capita spesso di osservare transienti:
accendo il forno e prima che sia "caldo" passa un po' di tempo.
Come cambia la temperatura in questo intervallo? Fino a quale temperatura
posso scaldare un corpo messo su un fornello? Come andrà nel tempo
la sua T°?
Luciana Danusso, giugno 2002.
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