CONTENUTO D'ACQUA NELLE ROCCE
Stabilire il contenuto d'acqua nelle rocce in genere
è uno degli argomenti più impegnativi
dell'idrogeologia e della geotecnica in senso lato(due
settori della geologia). Innanzi tutto in geologia è
considerata (definita) roccia un aggregato di uno o
più minerali. Tale aggregato può essere
compatto, addensato, sciolto. Il suolo è, quindi,
una roccia che può presentarsi addensata o sciolta.
La maggior parte dei suoli sono di origine sedimentaria
cioè provengono dal disfacimento di rocce intrusive
(graniti e loro serie) ed effusive (basalti e loro serie)
primordiali e successivo deposito dei sedimenti sciolti.
Durante tutta la loro storia geologica le rocce (e quindi
i suoli) hanno ereditato delle caratteristiche intrinsiche
(genetiche) ed estrinsiche (indotte) tali da consentire
l'assorbimento, l'immagazzinamento, il deflusso e la
restituzione (o estrazione) delle acque. Le particelle
che compongono un terreno non sono mai, nemmeno nelle
condizioni più estreme, perfettamente asciutte
ma posseggono sempre dell'acqua come illustrato nella
figura.
Le proprietà (fisiche) che determinano il contenuto
d'acqua
nei suoli sono le seguenti :
- porosità (primaria
e secondaria)
- igroscopicità
- capacità di ritenzione
- capacità di percolazione
- permeabilità
POROSITÀ
La porosità è definita come
la proprietà di contenere spazi vuoti tra gli
elementi solidi che compongono le rocce. Quindi, esprime
l'attitudine che ha una roccia ad immagazzinare e liberare
l'acqua. La porosità è espressa, in percentuale,
dal rapporto tra il volume dei vuoti Vp e il volume
Vs della parte solida : n = Vp/Vs * 100
Mentre il numero dei pori che esistono è indicato
dall'indice dei pori che è il valore del rapporto
e = Vp/Vs
in base al valore di n le rocce si possono distinguere
con alta porosità n>15%, media porosità
15%<n<5% e bassa porosità n<5%. La porosità
è influenzata dalla granulometria e dall'eterogeneità
dei granuli e dalla loro disposizione. Per esempio con
granuli tutti della stessa dimensione, si potrebbe avere
una porosità massima (1) o minima (2).
Per granulometria mista la porosità potrebbe
diminuire
a causa della presenza di particelle più piccole
che possono
riempire gli spazi lasciati liberi da quelle più
grandi. (back)
IGROSCOPICITÀ
L'igroscopicità è la proprietà
che hanno le rocce asciutte di assorbire l'acqua contenuta
nell'aria allo stato di vapore attraverso i micropori
dei granuli o degli elementi. L'acqua igroscopica (1)
forma una pellicola sottile non sottoposta alla forza
di gravità e quindi inamovibile. Può essere
tolta se si riscalda la roccia a temperature superiori
a 105°. Le sue proprietà fisiche sono diverse
dall'acqua in condizioni ordinarie : non ghiaccia a
0° e non bolle a 100°.( Ciò dipende dall'alto
valore del momento dipolare della molecola d'acqua che
viene fissata da piccoli dipoli costituiti dall'irregolarità
elettroniche dei cristalli. Questa attrazione molecolare
può essere fino a 250.000 volte più grande
della forza di gravità.).(back)
RITENZIONE
La ritenzione è la proprietà che hanno
le rocce di trattenere acqua allo stato liquido per
fenomeni di adesione e capillarità. L'adesione
(cioè la forza che si esercita tra due corpi
di diversa natura posti a contatto) fa si che, attorno
ad ogni elemento della roccia satura d'acqua igroscopica,
si formi uno strato sottilissimo di acqua pellicolare
(2) che si potrebbe togliere per centrifugazione. Successivamente
nelle particelle di roccia si può fissare l'acqua
capillare (3), anch'essa non soggetta a gravità,
dovuta ai fenomeni di capillarità legati all'azione
combinata delle forze di adesione e di coesione. Quando
tutti i vuoti capillari sono occupati dall'acqua (cioè
sono saturi) si ha l'acqua capillare continua. Per un
terreno agrario la capacità massima di ritenzione
è detta capacità idrica di campo cioè
il massimo volume d'acqua di ritenzione (igroscopica,
pellicolare e capillare) che può essere trattenuto
(Vc) nel volume totale di terreno (Va) : Cr = Vc/Va
*100
ASSORBIMENTO
L'assorbimento è la proprietà
che hanno le rocce di assorbire acqua fino a saturarsi.
In questo caso i vuoti intergranulari vengono occupati
anche dall'acqua gravifica (4) che è libera di
muoversi e circolare per effetto della gravità.
Il grado di saturazione è espresso dal rapporto
tra il volume totale di acqua e il volume dei pori :
S = Vw/Vp * 100
Dove il termine Vw è la somma dei volumi di acqua
di ritenzione (igroscopica, pellicolare,capillare) e
di acqua gravifica.(back)
PERCOLAZIONE
La capacità di percolazione è la proprietà
che hanno le rocce di cedere acqua per azione della
forza di gravità. Il coefficiente di percolazione
o porosità efficace si può esprimere come
il rapporto tra il volume d'acqua gravifica e il volume
totale del terreno : Pe = Vg/Va * 100
Per esempio se da un campione saturo di sabbia di 1000
cm3 sono gocciolati dopo 24 ore 120 cm3 di acqua gravifica
allora la sua porosità efficace è : Pe
= 120/1000 * 100 = 12 %
La porosità efficace diminuisce
al diminuire della granulometria e quindi aumenta la
ritenzione specifica. Le argille hanno bassa porosità
efficace ed alta ritenzione come pure i limi.(back)
PERMEABILITÀ
La permeabilità è la proprietà
che hanno le rocce di lasciarsi attraversare dall'acqua
(4). Essa si può esprimere in termini di tipo
e di grado.
Tipo di permeabilità : possiamo
avere permeabilità per porosità, tipica
delle rocce porose (siano sciolte o addensate) che contengono
numerosi piccoli vuoti intergranulari tra loro comunicanti.
È una proprietà intrinseca perché
i vuoti si sono formati contemporaneamente alla roccia
(all'atto della sedimentazione). Solo in casi particolari
si può parlare di porosità secondaria
(estrinseca) come nel caso dei graniti o delle arenarie
(alterazione superficiale di rocce compatte).
La permeabilità per fessurazione è tipica
delle rocce compatte fessurate che contengono pochi
vuoti costituiti da fessure grandi e piccole. È
una proprietà acquisita (estrinseca) perché
le fessure si formano in seguito a stress tettonici
(faglie, pieghe, terremoti ecc.) e successivamente allargate
da fenomeni chimico-fisici (es: gelivazione). A volte
può essere primaria quando si generano fessure
dovute al raffreddamento delle rocce laviche (per esempio
il clivaggio dei basalti colonnari o dei tufi [ Sono
classici esempi di clivaggio del basalto (raffreddamento
con diminuzione del volume) il "cammino dei giganti"
in Irlanda, le gole dell'Alcantara in Sicilia; nei tufi
si possono vedere nella parte interna della costa Sorrentina
(Vico Equense, Meta) ed in tutta la zona della Napoli
sotterranea e nella collina di Capodimonte]
). I due tipi di permeabilità possono anche coesistere
in uno stesso tipo di roccia (le arenarie).
Grado di permeabilità: è
una proprietà quantizzabile espressa mediante
un coefficiente di permeabilità che ha le dimensioni
fisiche di una velocità (m/s o cm/s).
Il coefficiente di permeabilità K si può
definire come la quantità di acqua che passa
per gravità (volume d'acqua gravifica) in un
determinato volume di roccia nell'unità di tempo.
Nei laboratori specializzati è possibile determinare
il valore di K con strumenti detti permeametri.(back)
Comunque, è da tener presente che è sempre
molto difficile riprodurre in laboratorio le condizioni
naturali dei terreni in quanto già quando si
raccolgono i campioni vengono modificate (rimaneggiate)
la struttura, la giacitura, la porosità, la fratturazione
ecc.
Tuttavia è possibile per noi fare delle esperienze
che pur senza darci dei valori perfetti (cioè
dei dati attendibili da misurazioni attendibili) possono
però darci un'idea qualitativa e quantitativa,
anche se quest'ultima non molto sofisticata, del contenuto
d'acqua dei suoli e dei modi per misurarlo.
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