Scuola media "G. B. Angioletti"- Torre del GrecoTorna all'indice di questo percorso |
La riflessione
sul lavoro sperimentale che abbiamo svolto deve sicuramente partire dall’obiettivo
principale dell’insegnamento delle S. M. F. C. N. nella Scuola media : l’acquisizione
da parte degli alunni del metodo scientifico come capacità di esaminare
fatti, fenomeni e situazioni, di riconoscere analogie e differenze, di porsi
problemi e prospettare ipotesi di soluzione, di verificare sperimentalmente
le ipotesi, di riuscire ad inquadrare nello stesso schema logico situazioni
diverse e di comprendere ed usare in maniera rigorosa i linguaggi specifici
della matematica e delle scienze. Nell’avviare i ragazzi di 1^ media verso
questo obiettivo, bisogna tener conto dei tempi e dei modi di apprendimento
tipici della loro età: si deve cioè rispondere al loro bisogno
di concretezza e partire da ciò che stimola la loro curiosità
e dalla operatività per accedere alla sistematicità e quindi
alla maturazione delle capacità astrattive. L’attività sperimentale,
quindi, si presta egregiamente per questo tipo di approccio; se poi i fatti
e i fenomeni che sono oggetto delle osservazioni, in qualche modo, sono
già nel bagaglio di esperienze del ragazzo, se ne può ricavare
un duplice vantaggio: quello di operare su un terreno in cui egli si sente
più sicuro e quindi meno inibito e quello di confermare o demolire,
in maniera inappellabile, le sue preconcezioni.
Durante la nostra attività ci siamo, spesso, trovati di fronte a preconcetti errati dei ragazzi, l’evidenza sperimentale ha fatto si che essi si convincessero, completamente e definitivamente, su come stavano effettivamente le cose. Facciamo un esempio: una delle domande del questionario preliminare che abbiamo proposto ai ragazzi, chiedeva se a loro avviso ci fosse aria nel suolo, ebbene, quasi tutti hanno risposto di no; dopo aver effettuato l’esperimento che dimostrava la presenza dell’aria ( preceduto da una discussione sull’impenetrabilità dei corpi e sul perché escono bolle quando si riempie d’acqua una bottiglia "vuota" ), nessun alunno ha avuto più dubbi e, alla stessa domanda, nel questionario finale, hanno risposto, motivando l’affermazione, tutti in maniera positiva. Ma l’attività sperimentale è utile non solo nell’insegnamento delle Scienze; alcune operazioni come le misurazioni, le rilevazioni statistiche o la costruzione di grafici permettono di partire da modelli materiali per proseguire con i metodi propri della Matematica; inoltre, durante le discussioni che, necessariamente, devono precedere l’organizzazione di un’attività sperimentale, sono ricorrenti, nelle affermazioni dei ragazzi, le parole "forse" o "sicuramente" che nell’attività stessa troveranno conferme o smentite: si possono sfruttare queste situazioni per evidenziare le differenze fra il certo e il probabile, fra il continuo e il discreto, fra leggi matematiche e leggi empiriche. |