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Ciao a tutti! Ecco un aggiornamento
sull’attività svolta dalle mie classi che lavorano, più o meno, in parallelo
e la relazione del primo esperimento. Sono abbastanza soddisfatta
di ciò che è stato fatto fino ad ora:
v
Iniziare il progetto suolo in questo periodo
si è dimostrato particolarmente opportuno, perché ha permesso di sfruttare
come preconoscenze sull’argomento anche le competenze acquisite durante
le ore di scienze e di geografia;
v
Organizzare l’attività di progettazione
degli esperimenti a gruppi è risultato estremamente motivante, in quanto
gli alunni si sono sentiti parte attiva nella strutturazione del proprio
percorso di lavoro; all’interno di un gruppo ristretto tutti, anche se
a livelli diversificati, hanno “avuto il coraggio” di esprimere le proprie
opinioni, senza il timore di essere presi in giro; questa modalità di
lavoro inoltre ha sicuramente potenziato la capacità di confrontarsi e
di accettare anche le idee degli altri, oltre a convincere gli alunni
della necessità di ricercare motivazioni valide a sostegno delle proprie
(osservando la realtà, riflettendo sulle proprie esperienze, analizzando
le proprie competenze, ricercando relazioni…). Spero tanto che questo
atteggiamento non si esaurisca con l’attività!!!
Tenuto conto della “fisionomia”
delle mie classi, piuttosto creative, ma poco inclini al consolidamento
di quanto appreso a scuola, mi aspettavo una fase progettuale abbastanza
produttiva, sono un po’ meno ottimista per quanto riguarda sia la realizzazione
degli esperimenti a gruppi, nel laboratorio di scienze, data la scarsa
capacità di autocontrollo di molti, sia l’introduzione di concetti più
complessi, come ad esempio la porosità, che dovrebbe seguire la conclusione
degli esperimenti e che richiederà sicuramente una maggior applicazione
da parte dei ragazzi. Vi farò sapere.
Volevo dire ad Antonietta
che anch’io ho avuto i suoi stessi dubbi sull’opportunità di assecondare la curiosità dei ragazzi, che però spesso dilaga
rischiando di far perdere il filo conduttore dell’attività in corso:
penso sia il caso di porsi dei limiti in tal senso, facendo digressioni
per ciò che è necessario, e riaffrontare in un secondo tempo le problematiche
emerse, se possibile anche con un approccio sperimentale. Si potrebbe
istituire “il cartellone delle curiosità” dove annotare ciò che è rimasto
in sospeso.
Un saluto a tutti Silvia Contarini |