Istituto Comprensivo Paolo Sarpi - Settimo Milanese


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Ciao a tutti!

Ecco un aggiornamento sull’attività svolta dalle mie classi che lavorano, più o meno, in parallelo e la relazione del primo esperimento.

Sono abbastanza soddisfatta di ciò che è stato fatto fino ad ora:

v     Iniziare il progetto suolo in questo periodo si è dimostrato particolarmente opportuno, perché ha permesso di sfruttare come preconoscenze sull’argomento anche le competenze acquisite durante le ore di scienze e di geografia;

v     Organizzare l’attività di progettazione degli esperimenti a gruppi è risultato estremamente motivante, in quanto gli alunni si sono sentiti parte attiva nella strutturazione del proprio percorso di lavoro; all’interno di un gruppo ristretto tutti, anche se a livelli diversificati, hanno “avuto il coraggio” di esprimere le proprie opinioni, senza il timore di essere presi in giro; questa modalità di lavoro inoltre ha sicuramente potenziato la capacità di confrontarsi e di accettare anche le idee degli altri, oltre a convincere gli alunni della necessità di ricercare motivazioni valide a sostegno delle proprie (osservando la realtà, riflettendo sulle proprie esperienze, analizzando le proprie competenze, ricercando relazioni…).

Spero tanto che questo atteggiamento non si esaurisca con l’attività!!!

 

Tenuto conto della “fisionomia” delle mie classi, piuttosto creative, ma poco inclini al consolidamento di quanto appreso a scuola, mi aspettavo una fase progettuale abbastanza produttiva, sono un po’ meno ottimista per quanto riguarda sia la realizzazione degli esperimenti a gruppi, nel laboratorio di scienze, data la scarsa capacità di autocontrollo di molti, sia l’introduzione di concetti più complessi, come ad esempio la porosità, che dovrebbe seguire la conclusione degli esperimenti e che richiederà sicuramente una maggior applicazione da parte dei ragazzi.

Vi farò sapere.

 

Volevo dire ad Antonietta che anch’io ho avuto i suoi stessi dubbi sull’opportunità di assecondare  la curiosità dei ragazzi, che però spesso dilaga  rischiando di far perdere il filo conduttore dell’attività in corso: penso sia il caso di porsi dei limiti in tal senso, facendo digressioni per ciò che è necessario, e riaffrontare in un secondo tempo le problematiche emerse, se possibile anche con un approccio sperimentale. Si potrebbe istituire “il cartellone delle curiosità” dove annotare ciò che è rimasto in sospeso.

 

Un saluto a tutti              Silvia Contarini