Scuola media "G. B. Angioletti"- Torre del Greco


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Riprendiamo il resoconto delle attività dal punto in cui lo avevamo interrotto la volta precedente. La discussione con i ragazzi si è incentrata sulla domanda "C’è vita nel suolo?". Così come avevamo previsto, tutti gli allievi hanno risposto affermativamente, tanto più che, in uno dei campioni di terreno utilizzati nella precedente lezione, un "verme" aveva fatto capolino ed aveva acceso una discussione sul perché tendesse a rifugiarsi sempre sotto terra. I pareri dei ragazzi sull’argomento non erano concordi: Carmela ha affermato "ha paura di noi", Isidoro, invece, ha detto che si comportava così perché fuori dal terreno non c’era nulla da mangiare; Francesco, notando che, quando era maggiormente esposto alla luce, il verme si agitava di più, ha pensato che preferiva stare al buio. Abbiamo chiesto ai ragazzi, nel caso fosse valida l’ipotesi di Francesco, se pensavano che ci fossero altri animali che come il verme non amavano la luce e come avremmo potuto "stanarli" dal terreno; le risposte alla prima domanda sono state vaghe e poco convinte; le proposte per la costruzione di qualcosa che ci aiutasse a separare gli "animaletti" dal terreno, invece, sono state tante e fantasiose: qualcuno ha suggerito di prendere una scatola, dividerla in due scompartimenti in uno dei quali mettere un po’ di lettiera e nell’altro, coperto, dei pezzettini di foglie; lo scopo era di attirare al buio, con del cibo, gli abitanti del suolo. Un altro allievo ha proposto di prendere una scatola, bucherellarne il fondo, riempirla di lettiera e poggiarla su un’altra scatola nella quale, essendo buia, sarebbero caduti gli "animaletti. Francesco ha pensato che se avessimo illuminato la lettiera con una lampada da una parte e creato un ambiente buio dall’altra, avremmo raggiunto meglio lo scopo; si ponevano, però, due problemi: dove poggiare il campione di lettiera? E cosa utilizzare per raccogliere gli animaletti? I ragazzi hanno subito pensato ad una rete e ad un contenitore posto sotto, ma il solito Francesco ha suggerito di mettere la rete su un imbuto e un bicchiere sotto l’imbuto; il problema di sostenere l’imbuto l’ha risolto Raffaella, ricordandosi di quegli aggeggi visti in laboratorio ( i treppiedi) e Martina ha completato l’opera suggerendo l’uso di un cartoncino nero per rendere buia la parte inferiore del sistema.

La nostra funzione, nella discussione, è stata, oltre a quella di moderatori, anche quella di indirizzare, nei momenti di stallo, l’attenzione dei ragazzi nella direzione corretta; ciò che ci ha più sorpreso, ancora una volta, è stata la partecipazione, molto attiva e produttiva, degli allievi più "problematici".

I cinque gruppi hanno costruito, ognuno il proprio separatore di Berlese nella lezione del 17/2 e l’osservazione dei risultati al microscopio è avvenuta nella lezione del 24/2.

Gli allievi hanno prima osservato ad occhio nudo ciò che si era depositato nei becher e poi, su nostre indicazioni, hanno effettuato l’osservazione al microscopio.

Le esclamazioni di stupore e l’eccitazione che si è creata tra i ragazzi quando hanno messo a fuoco la mesofauna sono state qualcosa di indescrivibile; nessuno di loro si aspettava di vedere ciò che stava osservando ( in effetti siamo stati molto fortunati, i campioni di lettiera contenevano una quantità e una varietà tale di abitatori che noi per primi siamo rimasti sorpresi. Abbiamo anche scattato un paio di fotografie al microscopio che tenteremo di mostrarvi in seguito).

Dopo una prima sommaria osservazione, una volta calmatesi le acque, abbiamo detto ai ragazzi di disegnare ciò che vedevano e dopo abbiamo distribuito loro le schede relative alla chiave dicotomica per il riconoscimento della mesofauna.

Non solo vermi, come essi pensavano all’inizio, ma tanti acari, diversi diplopodi, pauropodi, simfili, isopodi e oligocheti popolavano i nostri campioni di lettiera; la loro funzione è oggetto delle discussioni che stiamo affrontando in questi giorni.

Contemporaneamente stiamo effettuando un’altra esperienza; ogni gruppo ha piantato, in un campione di terreno diverso, tre fagioli; la crescita verrà seguita annotando i giorni e le altezze delle piantine e , nelle nostre intenzioni, sarà messa in relazione con i risultati delle sedimentazioni che, con gli stessi campioni, saranno effettuate nella prossima lezione.

Il compito a casa di ciascun allievo è quello di redigere un verbale dell’esperienza fatta. Ogni verbale, poi, contribuirà alla redazione di un verbale unico del gruppo. La nostra intenzione è di inviare, partendo dalla prossima settimana, a turno, le relazioni dei vari gruppi.