Istituto Comprensivo Paolo Sarpi - Settimo MilaneseTorna all'indice di questo percorso |
1 marzo 1999
Classe 1D-1E Che cosa c’è nel terreno? Osserviamo, osserviamo,
osserviamo,.......... parte prima Materiale: Vetrini
da microscopio, vetrini da orologio, vari campioni di terreno, contenitori
con il terreno sedimentato, piccolo mestolo con manico, molto lungo,
stereomicroscopio, lente di ingrandimento.
Esecuzione:
Abbiamo ripreso:
·
i campioni di terreno
utilizzati negli altri esperimenti
·
i provettoni contenenti
il terreno sedimentato e ci siamo messi ad
osservarli prima a occhio nudo, poi con la lente di ingrandimento e
infine con il microscopio con 40 ingrandimenti.
Osservazioni: Osservando nuovamente
i provettoni con il terreno sedimentato ci siamo accorti che:
1)
il materiale che inizialmente
galleggiava dopo una settimana era affondato quasi tutto; lo abbiamo
ripescato, messo a sgocciolare e osservato con la lente ed il microscopio.
Con
la lente lavoro incompleto da terminare lunedì prossimo. Con il microscopio non abbiamo visto tanto perchè ingrandiva troppo; abbiamo individuato solo un pezzo di zampa di un insetto e dei pezzetti di foglia consunti.
2)
Nei provettoni sotto il livello dell’acqua, è cresciuto qualche
filo d’erba, come sul fondo dei fontanili: ci dovevano essere dei semini
nel terreno;
3)
Abbiamo guardato la
sabbia al microscopio: è stata una sorpresa: noi ci aspettavamo dei
sassolini piccoli grigio-marroncini, invece abbiamo visto un insieme
di tante pietre e minerali preziosi. Sotto i nostri occhi c’erano si
tanti piccoli sassolini, ma erano colorati brillanti e luminosi, non
erano molto vicini gli uni agli altri, ma avevano spazio in mezzo
4)
Abbiamo pescato con
il mescolino un po’ di limo, lo abbiamo messo su un vetrino e lo abbiamo
guardato al microscopio:
à
quando era bagnato sembra
fango, molto denso come il colore a tempera marroncino mescolato ad
un po’ d’acqua;
à
quando è asciugato sotto
la luce della lampada del microscopio sembrava un muro molto liscio
e molto compatto.
5)
Abbiamo pescato con
il mescolino un po’ di argilla, lo abbiamo messo su un vetrino e lo
abbiamo guardato al microscopio:
à
quando è bagnata l’argilla
è un fango molto denso fatto da tanti pezzettini piccolissimi e vicinissimi
uno all’altro;
à
quando asciuga sotto
la luce della lampada del microscopio sembra un crepaccio di montagna
che è impermeabile e non lascia filtrare l’acqua.
6)
Abbiamo concluso che
L’ACQUA NON FILTRA ATTRAVERSO LA TERRA ARGILLOSA PERCHE’ E’ COSI COMPATTA
CHE L’ACQUA NON RIESCE A INFILARSI; MENTRE L’ACQUA RIESCE A PASSARE MOLTO IN FRETTA NELLA SABBIA PERCHE’ LE PARTICELLE
DI CUI E’ FATTA SONO PIU’ DISTACCATE.
7)
Dopo aver osservato
l’ultimo strato depositato nei provettoni, formato di materiale sottilissimo,
il limo, abbiamo discusso tra noi e abbiamo capito perchè il Nilo quando
straripa lascia il limo sui campi. Quando scorre violento all’inizio
del suo percorso strappa il terreno dalle rive e dal suo letto, ma durante
il percorso quando il fiume in pianura si calma e va piano i pezzi più
grossi cadono e solo il limo riesce ad arrivare fino ai campi.
8)
lunedì prossimo passeremo
al setaccio i campioni di terreno in cerca di animaletti. 8 marzo 1999
Classe 1D-1E
Che cosa c’è nel terreno? Osserviamo, osserviamo,
osserviamo,.......... parte seconda
Materiale: Vetrini da microscopio, vetrini da orologio, di stereomicroscopio,
lente di ingrandimento, vari campioni di terreno:
Þ
terreno del bosco nuovo
di Settimo
Þ
terra prelevata dalla
prof. Borsa a Maranzana in provincia di Asti (vedi foto)
Þ
terriccio per fiori
Esecuzione: Ci siamo divisi in gruppi, abbiamo preso i vari campioni di
terreno e ci siamo messi ad osservarli:
Þ
prima a occhio nudo,
Þ
poi con la lente di
ingrandimento,
Þ
con il microscopio con
40 ingrandimenti,
Þ
poi ne abbiamo buttato
un po’ nell’acqua per separare la parte che galleggia.
Osservazioni: In tutti i terreni abbiamo trovato resti di foglie sbriciolate,
pezzetti di legno, pagliuzze (probabilmente erba secca), pezzetti di
radici, semi, sassolini di varie dimensioni, sabbia. Tutte queste cose, tranne i sassolini e la sabbia, li abbiamo
trovati anche nel materiale che galleggiava quando abbiamo buttato il
terreno nell’acqua.
Il terreno portato dalla
prof. Borsa ha un colore molto particolale la terra vera e propria
è marroncina chiara, quasi gialla in mezzo alla quale risaltano i sassolini
e i materiali marrone scuro; si vede anche della sabbia e dei pezzettini
di quarzo che assomiglia a del pane grattuggiato; abbiamo trovato anche
numerosi germogli. Quando viene messo nell’acqua questo terreno sedimentando
dimostra di essere prevalentemente sabbioso (sabbia 87%, argilla 8,7%,
limo 4,3%) e di contenere tanto materiale che galleggia (resti di foglie,
erba, ecc) In questo terreno abbiamo osservato una serie di anilaletti:
un verme lungo un centimetro circa, alcune formiche, una «pulce» e tanti
piccolissimi vermi sottili bianchi. Li abbiamo osservati tutti al microscopio:
·
il verme lungo circa
1 cm, è giallino trasparente e ha la testa con la punta rossa e antenne
articolate. Esso ha i fianchi arrotondati e ricoperti da peli e il suo
corpo è segmentato, ogni segmento ha un paio di zampe. Guardando la
scheda di classificazione sembra appartenere alla categoria dei simfili.
·
la piccola formica vista
al microscopio diventa enorme; la scheda dice che è un insetto.
·
la «pulce» è scappata
prima che riuscissimo a vederla al microscopio e quindi non è stata
identificata;
·
il piccolissimi «vermi
bianchi» al microscopio diventano solo più grandi, ma non si vedono
nuovi particolari, hanno la forma dei nematodi, ma non i ghirigori sul
corpo. Il
terreno del bosco di Settimo
se buttato nell’acqua affonda quasi tutto e ha un grosso strato di argilla
nei depositi; se viene bagnato con poca acqua sembra fanghiglia. In
questo terreno abbiamo trovato una mosca morta e la carcassa rotta di
un insetto morto che assomigliava molto a un acaro. Abbiamo
trovato anche delle palline scure che a prima vista sembravano sassolini
o semi, ma quando venivano bagnate si aprivano e diventavano animaletti
ovali con tante gambe: protrebbero essere o isopodi o diplopodi; adesso
dobbiamo andarci a documentare in Biblioteca e cercare dei libri con
più dettagli che ci permettano di identificarli Il
terriccio da fiori comperato
al supermercato è un terreno scuro, con grossi grumi scuri che sembrano
resti di legno consumato e sporco, anche a occhio nudo si vedono chiaramente
resti di foglie, rametti, erba, molto meno consumati che negli altri
terreni; non abbiamo trovato abitanti. Quando lo si butta nell’acqua
la maggior parte galleggia. 15 marzo 1999
Classe 1D-1E
|