Metodologia
a cura di Anna Carrara

L’approccio

L’approccio  ai contenuti parte sempre da situazioni  reali per arrivare - attraverso un percorso personale ed articolato secondo l’individualità di ogni insegnante e di ogni classe - a contesti diversi che portino ad affrontare il problema di partenza con una interpretazione più generale, astratta e simbolica.

Partire dalle preconoscenze è in linea con  le attuali ricerche sulla didattica delle scienze che individuano difficoltà di apprendimento collegate al permanere di preconcezioni errate, anche dopo il completamento degli studi.

Se si osserva la  mappa contenuta nella guida dell’insegnante si vede che la partenza può avvenire da più punti e quindi da contenuti diversi.

E’ utile  partire con un un brainstorming attorno ad una domanda stimolo, opportunamente posta dall’insegnante.

E’ costruttivo annotare le risposte della classe su un cartellone che verrà ripreso  durante tutto lo svolgimento dell’itinerario didattico, per veder come la pensavamo prima.

Sarà l’insegnante a tornare periodicamente al cartellone delle preconcezioni, in un lavoro continuo di raccordo dell’esperienza comune con l’esperienza di laboratorio che si sta costruendo.

Conduzione dell’attività sperimentale

  Come già detto i punti di partenza possono essere molteplici; l’importante è scegliere uno stimolo che desti realmente la curiosità di conoscere dei ragazzi e li coinvolga ed incuriosisca.

Questo sarà il tema portante di tutto il percorso ed a questo ci si dovrà richiamare ogni volta che l’entusiasmo e la fantasia dei ragazzi spingono verso strade diverse ed aprono problemi sempre nuovi.

Può essere opportuno, per non frustrare il piacere della scoperta, tenere un cartellone con annotati i problemi in sospeso, che  saranno affrontati in altra sede o che man mano si risolveranno da soli, costruendo il nostro percorso di conoscenza.

Si cercherà di risolvere il problema posto dalla domanda stimolo partendo dal piano  osservativo-percettivo e  spingendo i ragazzi a proporre ipotesi da verificare,  portandoli ad affinare   le capacita’ osservative e sperimentali, e nello stesso tempo a curare il passaggio al piano della formalizzazione, utilizzando  linguaggi diversi e sempre più complessi.

Nel lavoro da cui nasce questa proposta non venivano date ai ragazzi schede strutturate. Ciò non deve sembrare in contraddizione con quanto pubblicato sul sito:  la scheda per gli studenti vuol essere una traccia per il metodo di lavoro da proporre adattandola alla situazione della classe.  

Le prime proposte sperimentali dei ragazzi saranno piuttosto grezze e, inevitabilmente, dato che  partono dalla realtà, metteranno in gioco molte variabili contemporaneamente.

 In questa fase si cercherà di lasciare ai ragazzi la più ampia possibilità di osservazione ed azione, facendo esplicitare il più possibile quello che vedono e guidandoli a stabilire separazioni e connessioni tra gli aspetti individuati.

Sarà quindi opportuno, sotto la nostra guida, portarli a scindere il “problema” nelle sue componenti.

Dall’osservazione percettiva e dalla classificazione delle osservazioni si passerà a stimolare interpretazioni e a stabilire relazioni.

La verifica sperimentale, di quanto ipotizzato, ci porterà ad insegnare ai ragazzi  a riconoscere e controllare le variabili in gioco, mettendo a punto via via  esperienze più mirate, con l’aiuto di modelli interpretativi. Sarà utile abituare i ragazzi a preparare una tabella delle grandezze variabili e di quelle costanti che entreranno in gioco nell’attività sperimentale da loro proposta per verificare una data ipotesi. Non sarà difficile convincerli che i risultati ottenuti da un qualsiasi esperimento non saranno tra loro confrontabili se non si considererà una variabile alla volta e che, variare molti parametri contemporaneamente non porta a verificare le ipotesi nelle situazioni sperimentali selezionate. Non sempre sarà possibile separare nettamente le variabili in gioco, in tal caso si dovrà esplicitare la situazione, tenere sotto controllo le variabili collegate, così da sapere se si può ignorarne la variazione. La conduzione del gruppo da parte dell’insegnante sarà determinante. Nell’attività dei ragazzi si dovrà affrontare il problema non trascurabile della misurazione.

E’ consigliabile far tenere ai ragazzi un quaderno su cui verbalizzare le lezioni:  questo strumento ha due valenze, una sul piano della formalizzazione ed una su quello della metaconoscenza.

Verifica e valutazione

La valutazione di un lavoro di questo tipo non potrà passare  solo attraverso verifiche di tipo tradizionale .

Le verifiche che si potrebbero proporre sono:

Verifiche in itinere e sommative su livelli di:

  • conoscenze delle proprietà e delle leggi in esame

  • competenze lessicali

Verifiche in laboratorio

  • Progettazione e realizzazione di semplici modelli

  • Progettazione e realizzazione di esperimenti simili a quelli eseguiti sotto la guida dell’insegnante, che prevedano una graduale capacità di individuazione, controllo e correlazione delle grandezze

  • Conoscenza e capacità di utilizzare autonomamente il luxmetro

  • Verbali settimanali del lavoro svolto

  • Costruzione dell’indice del proprio quaderno di sperimentazione

  • Realizzazione di un exhibit per esportare la propria esperienza

La verifica di un’attività come quella da noi proposta esce spesso dai canoni tradizionali e presenta alcuni aspetti di difficoltà. Infatti non è semplice verificare se il ragazzo ha interiorizzato la metodologia del procedere scientifico nella costruzione di conoscenza. Il problema è aggravato dal fatto che molto del lavoro svolto si perde nelle parole dette all’interno della classe e quanto si trova su un libro di testo,  relativamente all’argomento,  è molto riduttivo e poco efficace. Si tratta di  valutare un percorso basato non solo sullo studio di un testo, ma essenzialmente su esperienze pratiche e discussioni.

Per non perdere la ricchezza di una tale metodologia sono importanti i verbali dei ragazzi, le tappe scandite sui cartelloni della classe e i materiali su cui studiare, oltre ai propri appunti, appositamente preparati dall’insegnante e strettamente legati alla via che ha preso la sperimentazione in classe.

La capacità di tenere un’accurata verbalizzazione di quanto avviene in classe deve essere dapprima strettamente guidata dall’insegnante e poi divenire autonoma. Può essere opportuno fornire ai ragazzi la scaletta di relazione di un esperimento, a cui far riferimento nella progettazione e nella rilevazione dei dati che portano alla conferma o meno dell’ipotesi.

Un altro momento significativo per la verifica può essere l’allestimento di una mostra per la scuola di fine d’anno. Porre gli studenti in una situazione di realtà,  in cui devono produrre per uno scopo vero come una mostra, oltre a dare una forte motivazione pone ai ragazzi il problema di selezionare i materiali, decidere come e dove esporli, tenere conto del destinatario, essere efficaci nella comunicazione che deve essere necessariamente corretta sul piano formale.

Per l’interpretazione più dettagliata dell'apprendimento si dovrà usare anche il complesso delle indicazioni tratte dai normali rapporti interpersonali, dalle conversazioni, dall'osservazione dei comportamenti tenuti nel corso delle attività. In questo contesto globale più significativo si stabilirà anche la funzione specifica di altre rilevazioni.

Le verifiche non saranno perciò gli unici momenti di valutazione, si prenderanno in considerazione aspetti altrettanto importanti  per comprendere i processi di apprendimento di ciascun ragazzo, quali ad esempio: controllo dei quaderni per ricostruire con loro il percorso di apprendimento effettuato, attraverso un elenco di concetti, ricavati dalle nozioni trattate in classe.

La valutazione passerà anche attraverso l’ analisi delle conversazioni collettive della classe e l’osservazione dei comportamenti tenuti nel corso delle diverse attività

In particolare l’attenzione andrà sia alla formulazione , sia alla decodifica della questione proposta, alla considerazione delle proposte altrui, in un continuo confronto con le proprie al fine di costruire un percorso significativo per arrivare a "un quadro coerente" di conoscenze che superi il momento di intuizione. In questo contesto è importante considerare anche il livello di formalizzazione di cui ciascuno sarà capace.