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All'origine della costruziome del grande strumento meridiano descritto in
seguito, ci sono le immagini e lo studio dei grandi strumenti indiani dei giardini
astronomici che l'astronomo di corte Jai Singh costruì nel XVIII secolo.
Un palo, perpendicolare al piano d'appoggio suddetto, punta la stella Polare, che è così indicata a tutti: basta poggiare l'occhio lungo il palo, di notte, col cielo limpido, e la stellina in cima al palo è proprio la stella Polare. Si chiama "piano equatoriale" quel piano che passa per il cerchio massimo detto Equatore terrestre e che, ovviamente, passa per il centro della Terra. Poiché la Terra è sferica, un piano parallelo al piano equatoriale risulta:
Poiché tale piano equatoriale, e tutti i piani ad esso paralleli, sono per definizione perpendicolari all'asse polare, risulta che ad ogni latitudine "l", compresa tra 0° e 90°, si ha la situazione illustrata nella figura, in cui:
Una caratteristica di questo strumento è che, se di giorno ci aiuta a
capire qualcosa dello spostamento del Sole, di notte ci aiuta a collegare
gli elementi della geometria astronomica anche alla sfera delle stelle.
Troppo spesso la scuola lavora solo in spazi ristretti e appiattisce il mondo a tre dimensioni su quaderni e lavagne. L'ideale spostarsi nello spazio, dal Polo all'Equatore, è importante per poter leggere gli orologi solari: sul piano equatoriale viviamo direttamente con il corpo le diverse posizioni e possiamo fare prove macroscopiche di ciò che is vede da altri punti sulla Terra. C'è un altro motivo che è già presente nei giardini astronomici indiani: per minimizzare gli errori, si costruiscono strumenti più grandi. Il giorno degli Equinozi vediamo effettivamente il Sole passare raso il piano equatoriale e di notte le stelle della costellazione di Orione fanno quel percorso, come le altre costellazioni equatoriali: la declinazione positiva e negativa delle stelle assume significato. C'è un'astronomia orale, senza numeri, che possiamo leggere con questo strumento. Il piano equatoriale può essere usato come base per un Quadrante Solare Equatoriale: quello in cui le linee orarie distano precisamente 15° l'una dall'altra (vedi foto).
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