Schema della discussione finale
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Blocco 6/5

Idee iniziali

Nuove conoscenze

 

Ci sono le ombre quando c’è la luce.
Le ombre si fanno sul pavimento, sul muro, sul soffitto,…

 

Si può “stare all’ombra” e allora non si vede la propria ombra
 

 

  L’ombra è come un’immagine”, un “riflesso” dell’oggetto.

 

 

 

 

 

 

La luce proviene solo dalle sorgenti (lampadina, Sole, fuoco,…) e illumina tutto lo spazio intorno

 

Perché si formi un’ombra sono necessarie una sorgente luminosa, un oggetto ed uno schermo.
La forma e le dimensioni dell’ombra dipendono dalla relazione fra le posizioni di sorgente, oggetto e schermo.
Sappiamo come modificare queste posizioni relative per ottenere le ombre che vogliamo.

Esistono la figura d’ombra e lo spazio d’ombra. Lo spazio d’ombra è la regione di spazio non raggiunta dalla luce diretta della sorgente e si trova “dietro” l’oggetto. La figura d’ombra è una figura ottenuta intersecando lo spazio d’ombra con una superficie.

La forma della figura d’ombra e dello spazio d’ombra sono determinate dai raggi provenienti dalla sorgente che passano per il contorno dell’oggetto.

Le ombre fatte con la lampadina sono diverse da quelle fatte con il Sole, perché il Sole è lontanissimo e di conseguenza i raggi che ci arrivano sono praticamente paralleli.

Partendo da una sagoma quadrata è possibile ottenere tutti i tipi di quadrilateri, alcuni utilizzando come sorgente una lampadina, altri utilizzando come sorgente il Sole. 

Quando un oggetto “non lucido” è colpito dalla luce, diffonde; quando un oggetto lucido è colpito dalla luce “riflette”. La luce diretta e la luce riflessa sono formate da raggi ordinati in fasci luminosi, la luce diffusa è formata da raggi “disordinati”. Quando un oggetto è illuminato da luce diffusa si formano ombre non nette e ombre multiple.

Per potersi capire nelle discussioni e per poter descrivere senza ambiguità le osservazioni che venivano fatte via via  è stato necessario imparare un nuovo linguaggio, più vicino al linguaggio scientifico. In particolare è stato utile usare il linguaggio della geometria.

 
 
Da “EDUCAZIONE SCIENTIFICA DI BASE:UN PERCORSO DI LUCE IN UNA CLASSE TERZA DI SCUOLA ELEMENTARE Tesi di laurea in fisica di eLISABETTA ZAMPIERI (Relatore Prof. Nella Grimellini Tomasini, Co-Relatore Dott. MARTA GAGLIARDI) A.A. 1997/98, III sessione