Ci
sono le ombre quando c’è la luce.
Le ombre si fanno sul pavimento, sul muro, sul soffitto,…
Si
può “stare all’ombra” e allora non si vede la propria ombra
L’ombra è come un’immagine”, un “riflesso” dell’oggetto.
La
luce proviene solo dalle sorgenti (lampadina, Sole, fuoco,…) e
illumina tutto lo spazio intorno
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Perché
si formi un’ombra sono necessarie una sorgente luminosa, un oggetto ed
uno schermo.
La forma e le dimensioni dell’ombra dipendono dalla relazione fra le
posizioni di sorgente, oggetto e schermo.
Sappiamo come modificare queste posizioni relative per ottenere le ombre
che vogliamo.
Esistono
la figura d’ombra e lo spazio d’ombra. Lo spazio d’ombra è la
regione di spazio non raggiunta dalla luce diretta della sorgente e si
trova “dietro” l’oggetto. La figura d’ombra è una figura
ottenuta intersecando lo spazio d’ombra con una superficie.
La
forma della figura d’ombra e dello spazio d’ombra sono determinate
dai raggi provenienti dalla sorgente che passano per il contorno
dell’oggetto.
Le
ombre fatte con la lampadina sono diverse da quelle fatte con il Sole,
perché il Sole è lontanissimo e di conseguenza i raggi che ci arrivano
sono praticamente paralleli.
Partendo
da una sagoma quadrata è possibile ottenere tutti i tipi di
quadrilateri, alcuni utilizzando come sorgente una lampadina, altri
utilizzando come sorgente il Sole.
Quando
un oggetto “non lucido” è colpito dalla luce, diffonde; quando un
oggetto lucido è colpito dalla luce “riflette”. La luce diretta e
la luce riflessa sono formate da raggi ordinati in fasci luminosi, la
luce diffusa è formata da raggi “disordinati”. Quando un oggetto è
illuminato da luce diffusa si formano ombre non nette e ombre multiple.
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