Solidi di luce: Coni
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Sorgente vicina: LAMPADA

I raggi, da una fonte puntiforme o comunque vicina, escono in modo divergente.
"Osservandoli" (la luce che esce da una lampadina al krypton ci ha permesso questa "visione"), abbiamo immaginato che, se ne avessimo avvolto una parte con un foglio, avremmo ottenuto un cono di luce perché l’unica forma coerente con le nostre osservazioni sarebbe stata quella ad imbuto.

Questa nostra ipotesi è stata confermata da un esperimento.

Abbiamo messo il tubo dell’acchiapparaggi davanti alla lampadina del proiettore di diapositive per incanalare i raggi (alcuni l’hanno chiamato tubo incanalatore) e preso un foglio per bloccare la luce che usciva dal tubo. Si è subito formata una macchia di luce col contorno d’ombra di forma tonda (il foglio era perpendicolare all’asse del tubo), abbiamo pian piano allontanato il foglio e via via si sono formate macchie di luce sempre circolari ma più grandi e di intensità luminosa inferiore.

Immaginando di mettere uno dopo l’altro tutti questi tagli (sezioni), l’unico solido che ci ha permesso di vederli in esso inseriti è stato un tronco di cono o un cono.
La superficie laterale di questo cono è fatta di ombra e l’interno di luce, come ci confermano le macchie.
Le macchie di luce hanno una luminosità che varia secondo la superficie da illuminare.

 

Classi 1B e 1C delle scuole "G.B.Grassi" di Rovellasca e "G.Mazzini" di Turate (CO)