At 08.59 11/11/98 +0100, you wrote:
>10/11/98 Riflessioni da Loredana
>
>Sono stata particolarmente contenta di aver sentito Enrica porre in modo
>forte il problema della valutazione del progetto, proprio perchè io ho
>sempre ritenuto che il non considerare questo problema come centrale, fosse
>la carenza maggiore da attribuire al progetto stesso.Sono consapevole che
>il protocollo per la valutazione dovesse essere steso e condiviso prima di
>iniziare il lavoro, ma.. meglio tardi che mai. Ciao Loredana prima di tutto grazie
del messaggio e dello stimolo alla
discussione che colgo subito.
Condivido l'importanza della valutazione ma e' anche un problema di forze e
di competenze. Nei progetti stranieri che conosco (ad esempio quelli del
TERC) la valutazione e' affidata a un responsabile apposito (director of
evaluation) che ha competenze apposite (ad esempio si puo' trattare di
studenti che fanno il dottorato ad Harvard su questo lavoro supportati da
relatori e strutture dell'universita' di Harvard) e ha fondi particolari.
Noi ci arrangiamo come si puo'.
Non sono grande esperta di valutazione anzi voi negli anni avete lavorato su
questo tema molto piu' di me. Mi ha molto convinto pero' negli ultimi anni
la letteratura sulla cosiddetta "valutazione qualitativa". E' una
letteratura "corposa" di cui riassumo solo alcuni punti. Quando si imposta
un progetto del tutto nuovo, come secondo me e' il nostro, alcune cose che
si vogliono ottenere sono chiare a priori altre invece si vedono via via che
si lavora o da una analisi a posteriori dell'esperienza. Per questo e'
impossibile prevedere un protocollo di valutazione a priori, si andrebbe a
cercare/trovare nell'esperienza solo quello che gia' si voleva vedere
all'inizio e si perderebbe molta della ricchezza effettiva. Pertanto e'
codificato dalla letteratura che si possa invece riesaminare a posteriori
tutta l'esperienza facendo emergere dall'esperienza stessa i punti
fondamentali (naturalmente nessuno e' cosi' ingenuo da pensare che si parta
proprio senza idee!!). Inoltre e' altrettanto fondamentale che ci siano piu'
persone che fanno questo lavoro di riesame e che si confronti cosa persone
diverse vedono nello stesso materiale. Da qui la mia insistenza perche'
tutti voi personalmente "rileggiate" sia il vostro lavoro che quello di
almeno un'altra classe (oltre alla dimensione di riflessione che avevo
sottolineato all'incontro di giovedi' scorso e che ribadisco dopo).
Da questo lavoro di rielttura e confronto dovrebbe emergere
>quali sono i parametri con i quali si deve (SI PUO'?) valutare un lavoro di
questo genere e quali sono gli oggetti della valutazione.
>Enrica, Giovedì, ne ha indicati due: frequenza e puntualità delle
>comunicazioni delle singole insegnanti (non ho ben chiaro se anche delle
>singole classi) e verbali dei ragazzi.
(Diciamo dei singoli insegnanti visto che qualche maschio c'e'!)
Questi "frequenza e puntualità" sono i piu' immediati, i piu' banali, sono
quasi la condizione di partecipazione piena al progetto. Chi non ha inviato
mai messaggi o molto pochi (sia dei ragazzi che di commento suo) non ha di
fatto partecipato al progetto. Non dico che non abbia lavorato in classe o
letto i messaggi altrui ma non ho neanche i dati per dire che l'ha fatto.
Pertanto posso al massimo affermare che viene alle riunioni, non che
partecipa realmente al progetto (che prevede alla sua base un'interazione
tra insegnanti).
Che altro cercare, valutare? naturalmente la qualita' oltre alla quantita'
ma questa e' molto piu' difficile da definire e valutare.
Non entro nella discussione sui verbali dei ragazzi anche se contiene spunti
molto interessanti ma al momento mi distrae un po' dallo scopo principale: i
protagonisti del progetto erano gli insegnanti. Sviluppare in loro la
capacita' di riflettere su quello che fanno (contenuti, metodi, modo di
interagire con studenti e colleghi, ecc) era uno dei punti forti a priori,
direi sempre esplicitamente dichiarato. Non era stato fissato un protocollo
di valutazione di questo. La quantita' e soprattutto la qualita', il
contenuto, dei messaggi settimanali gia' danno molte informazioni. A questo
abbiamo aggiunto la richiesta di riflessioni "globali" a fine anno-inizio
anno nuovo.
>Io credo che ci siano altre cose che possono concorrere a stendere una
>valutazione del progetto e che risultano abbastanza chiaramente dalle
>riflessioni che leggo in questi giorni, ma non mi risulta chiaro come
>farlo; esistono dei protocolli già utilizzati dalla comunità scientifica a
>cui fare riferimemnto? ci possono essere dati dei riscontri bibliografici o
>,meglio ancora, forniti i protocolli stessi se già utilizzati in altra sede
>da Enrica?
Come ho gia' detto procedo in modo un po' artigianale, i resonti di ricerca
di altri progetti sono la bibliografia che ho (oltre alla letteratura sulla
valutazione qualitativa). Non so Loredana cosa intenda esattamente con
protocolli qui. Discutero' presto anche con Pinuccia Samek questi temi
perche' ritengo che il suo contributo sia essenziale.
>credo che questo tema debba essere affrontato dal gruppo e discusso in rete
>e possa quindi rappresentare quello stimolo a colloquiare tra di noi al di
>fuori del lavoro che stiamo facendo in classe.
Sono d'accordo e spero che questa volta ci riusciamo davvero.
Salutoni a tutti Enrica |