Cara Maribella, >Proviamo ad analizzare separatamente i due casi: la scrittura e la lettura. Anch'io ho separato i due aspetti analizzando le "esternazioni" fatte in rete da tutti noi. Devo dire che abbiamo speso moltissime parole sulle difficoltà che incontrano i ragazzi (e un po' anche gli insegnanti) nella stesura dei verbali e poche, ma molto sentite, sull'utilità della lettura degli stessi. >Riguardo alla scrittura è indubbio che il fatto di rendere esplicito il >percorso permetta di rifarlo e quindi lo scrivere ha una forte valenza >metacognitiva. >Per quanto riguarda il leggere, questo è un problema perché si tratta di >classi che leggono classi, il rapporto è tanti a tanti e non è semplice >gestire questa interazione. Come ho detto, credo che la difficoltà e il prezzo da pagare siano, e siano stati, soprattutto sul fronte della scrittura e che i benefici (dalla motivazione verso il lavoro al confronto delle idee e all'approfondimento dei concetti) vadano equamente distribuiti. I verbali (letti e scritti) servono sia per chiarirsi le idee che per scambiarsele. La funzione di scambio, imprescindibile, avviene a due livelli: sia dentro il gruppo classe sia in rete. >Fronte insegnanti. >Domanda: certo ci siamo letti, ma perché non abbiamo interagito? Non saprei dire dove finisca la ritrosia e dove inizi il rispetto per gli altri, ma credo di non essere il solo a trattenermi dall'aggiungere materiale che non ritengo indispensabile alle affollate caselle postali dei labretini. Ho pensato in particolare a chi, non avendo la possibilità di collegarsi da casa, deve fare molta parte di lavoro extra a scuola. Forse "non abbiamo interagito", ma io ritengo che ci sia stato un "grandissimo scambio" sia a livello di insegnanti che di ragazzi. Molto è stato dato, molto si è ricevuto. Forse sono mancate le chiacchiere oziose, ma anche le più aride scalette di cose fatte hanno risolto dubbi e si sono tradotte in stimoli o consolazioni. W il gruppo 3!!! Carlo |