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Scuola media "L. Stefanini " - Treviso
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Viene qui presentato un ipertesto realizzato in collaborazione con una classe americana (corrispondente per età ad una nostra quinta elementare) e con una classe giapponese (corrispondente ad una nostra seconda media) dalla mia seconda nell'anno scolastico 1999 - 2000. Il lavoro si basa su alcuni suggerimenti del prof. Claudio Longo (SENIS 1998) per un approccio più emozionale all'educazione ambientale. Cito, in modo molto schematico alcune affermazioni interessanti a riguardo: ".....Un sistema migliore per educare una nuova generazione che abbia un rapporto più corretto con l'ambiente è cercar di avvicinare i ragazzi alla natura anche da un punto di vista estetico-emozionale. In parole più semplici: far sentire loro che la natura è bella in tutti i suoi aspetti e che durante la nostra vita cittadina dobbiamo sentirne la nostalgia. (....) Quello della bellezza della natura è un argomento straordinariamente interdisciplinare. (....)" da Didattica della biologia, di C. Longo, la Nuova Italia. Per riprendere temi già noti e ben espressi nel volume citato, nelle nostre città sono presenti molti ambiti di esplorazione ambientale: dal giardino della scuola, ad un campo abbandonato, ad un giardino storico. Molto interessanti sono proprio i giardini storici (per intenderci quelli delle ville signorili rinascimentali, settecentesche in cui il giardino è stato costruito dall'architetto per esprimere emozioni, o per riportare panorami ed ambienti lontani. Dalle esplorazioni di alcuni giardini storici del nostro quartiere è emerso proprio il fatto che i giardini ricostruiscono in piccolo diversi ambienti naturali: la prateria fiorita, l'arbusteto, il boschetto sempreverde, il boschetto caducifoglie, la zona acidofila ecc... Dalla descrizione si è passati alla fase progettuale, è stato costruito un giardino virtuale suddiviso in cinque zone, ognuna caratterizzata da piante che per le loro caratteristiche fossero in grado di stimolare particolarmente uno dei cinque sensi. Questa progettazione era funzionale a capire attraverso quali meccanismi percettivi si ricevono messaggi da un ambiente naturale. Ogni classe ha "piantato" alberi, cespugli o erbe caratteristici delle proprie zone o dei propri giardini reali. Per caratterizzare la zona dell'udito sono stati inseriti canti e richiami di uccelli. Il lavoro è scritto in lingua inglese, sono riportate in italiano solo le schede preparate dalla mia classe. Sempre in inglese sono riportati gli elementi fondamentali della programmazione comune e alcuni commenti di studenti e insegnanti coinvolti nella costruzione dell'ipertesto. Dal punto di vista didattico l'esperienza va vista anche come momento di costruzione di un lavoro cooperativo tra più classi. Le dinamiche di un lavoro cooperativo sono molto interessanti, soprattutto se filtrate esclusivamente attraverso il mezzo telematico. La difficoltà di comunicare in una lingua che non è propria costringe a puntualizzare di più, a ridurre la presenza di termini "difficili", ad accettare di più i contributi degli altri.... Nota per la navigazione: l'ipertesto non è stato fatto per essere inserito in questo sito quindi viene aperta una nuova finestra del browser per poterlo visionare, per proseguire la navigazione sul sito SeNIS-SeT occorre riprendere questa finestra!
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