Istituto comprensivo "P. Sarpi" - Settimo Milanese


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L'occhio: preconoscenze

Verbale della discussione di classe sulle attività di laboratorio del 14-1-2000

Verbalizzatrice: Irene Visciano

 Consegne:

1.       Guarda negli occhi il tuo compagno e osserva attentamente.

2.       Disegna quello che vedi cercando di mettere il maggior numero di particolari.

3.       Sei in grado di dare un nome a tutti i particolari che hai disegnato?

4.       Confronta il tuo disegno con quello dei tuoi compagni: sono tutti perfettamente uguali?

5.       Guarda negli occhi il tuo compagno e basandoti sulle tue osservazioni rispondi alle domande:

-          E’ corretta l’espressione “ci guardiamo negli occhi”?

-          Secondo te è importante la colorazione dell’occhio? Perché?

6.       Illumina un occhio ad un tuo compagno, utilizzando una torcia elettrica; cosa osservi?

7.       Metti un quaderno in corrispondenza del naso, in modo da poter illuminare un solo occhio. Che cosa osservi sul comportamento dei due occhi?

8.       Come pensi che l’occhio sia fatto dentro? Disegnalo e fai delle ipotesi sul suo funzionamento. 

Tutti i disegni sono diversi:

 Secondo noi la diversità dei disegni dipende da due motivi:

1.       I nostri occhi hanno delle caratteristiche un po’ diverse (vedere ultima pagina):

-          colore

-          colore uniforme o sfumato

-          taglio / forma

-          lunghezza ciglia

-          occhio sinistro diverso da quello destro

-          quantità di capillari

-          forma delle palpebre

-          sporgenti o infossati

2.       Quando osserviamo la realtà ciascuno è colpito da cose diverse: abbiamo infatti osservato che anche quando due persone guardano lo stesso occhio i disegni vengono diversi.

Abbiamo discusso molto se è giusto dire “ci guardiamo negli occhi?”, ogni gruppo aveva fatto osservazioni diverse. Alcuni sostenevano che sarebbe meglio dire ci osserviamo gli occhi perché guardarsi negli occhi sembra voler dire guardare dentro gli occhi. Alla fine ci siamo convinti che in realtà ci si guarda in un solo occhio: il gruppo dei “Puffi” ci ha fatto notare che se ci si mette lontani circa un metro questo fatto non è molto evidente, però quando ci si avvicina diventa impossibile guardare in tutte e due gli occhi contemporaneamente.

Anche la discussione sul colore degli occhi è stata lunga e sono state espresse diverse opinioni:

-          la colorazione degli occhi delle diverse popolazioni è legata alla zona geografica da cui hanno avuto origine: il colore scuro protegge da luce eccessiva?

-          se l’occhio fosse tinta unita non capiremmo dove si dirige lo sguardo: i Puffi lo hanno dimostrato con un esperimento. Noi siamo in grado di capire dove uno sta guardando e se il suo sguardo cambia direzione, anche se non muove la testa, perché la parte centrale degli occhi ha un colore diverso dal resto.

-          Il gruppo di Veronica, che ha valutato l’aspetto funzionale, sostiene che il colore degli occhi non è importante perché tutti vediamo nello stesso modo.

 

Illuminando gli occhi con la pila abbiamo notato che:

-          la luce fa restringere la pupilla. Quando si allontana e si avvicina la pila, la pupilla si dilata e si restringe perché cambia la quantità di luce che arriva all’occhio. Il gruppo dei Dragon Ball Z ha fatto notare che questo fenomeno è molto più evidente se si fa l’esperimento in un ambiente scuro.

-          Se s’illumina un occhio solo, anche l’altro si adegua

 

Ecco alcuni disegni su come ci immaginiamo l’occhio dentro, che ci hanno fatto riflettere:

sono molto diversi l’uno dall’altro e ci siamo accorti che certe idee che avevamo non andavano d’accordo con quello che osservavamo. 

Domande rimaste in sospeso:

-          Perché certi individui vedono di più al buio ed altri meno?

-          Come si forma l’immagine dentro l’occhio?

-          Come arriva il messaggio al cervello?

-          Perché ciascuno di noi nota particolari diversi?

-          Come funziona la retina?

-          Come si vedono i colori? 
 

 

 

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