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Progetto SENIS - Presupposti metodologici  

L’approccio al problema dell’insegnamento/apprendimento scientifico proposto al gruppo di lavoro formato nel settembre 1998 è stato particolare.

La prima giornata di lavoro è stata impegnata nel parco CARNE’, nell’area che fa parte della Vena del Gesso romagnola.

Compito dei partecipanti è stato "guardare" in modi diversi, "percepire", "descrivere", rileggere le osservazioni in relazione a cinque temi predefiniti (sensazione e percezione, suolo, sostanza, luce, calore e temperatura) e riferire poi al gruppo di lavoro le attività e le riflessioni fatte.

Due sono state le finalità:

  • mettere in evidenza la rilevanza e la correlazione dei cinque temi sviluppati nelle giornate successive, in situazioni "reali" affrontate con strumentazione elementare e descritte con competenza "quotidiana";
  • far sperimentare in prima persona un approccio all'educazione scientifica che parte dalla conoscenza di senso comune.

Questo inizio emblematico è stato un momento forte per la formazione del gruppo di lavoro e un'occasione per condividere e dichiarare i presupposti metodologici di tutto il lavoro di ricerca didattica che è seguito.

La consapevolezza che conoscere un particolare prodotto culturale implica, da parte del soggetto che conosce, una attività di rielaborazione e riorganizzazione dei saperi ha:

  • messo in discussione sia la figura dello studente "passivo" nei confronti della "logica" della disciplina, sia quella dell'insegnante passivo nei confronti della "logica" del percorso didattico.

  • posto al centro del lavoro il processo di costruzione di conoscenze dell'alunno e spostato l'attenzione da una conoscenza di tipo dichiarativo e classificatorio ad una conoscenza di tipo procedurale mirata a cogliere i nuclei fondamentali delle discipline e i loro nessi logici;

Sono state evidenziate:

  • l'importanza di individuare le preconcezioni, le teorie interpretative e il corpo di conoscenze elaborati dall'allievo attraverso la continua interazione con l'ambiente naturale e sociale e di assumerle come punto di partenza dell'intervento educativo.

La proposta didattica deve essere un elemento di raccordo e non di frattura tra la cultura di senso comune e quella scientifica, un insieme di strategie mirate a far evolvere le rappresentazioni mentali degli studenti verso quelle scientificamente accreditate.

  • L'importanza dell'affettività, dell'immaginazione e della motivazione nel processo di costruzione della conoscenza.

  • La necessità di partire dall'esperienza per individuare un problema significativo al quale gli alunni cercheranno una risposta. La situazione problematica deve essere abbastanza complicata per motivare il desiderio di indagare, ma sufficientemente semplice perché gli alunni siano in grado di affrontarla.

Non è necessario tuttavia che le situazioni problematiche siano spettacolari o strabilianti; guardandosi intorno si possono individuare nella quotidianità del nostro vivere una varietà di fenomeni di cui sarebbe interessante conoscere la spiegazione. L’esperienza comune diventa un’esperienza speciale se viene trasferita in un contesto di studio e di apprendimento, fatta oggetto di indagine, ricerca e riflessione relativamente alla complessità dei fenomeni, letta e interpretata attraverso la costruzione di modelli.

  • L'importanza del linguaggio per il processo di costruzione delle conoscenze.

Per padroneggiare compiutamente un dominio di sapere è necessario possedere il linguaggio ad esso specifico, non solo per individuare l'oggetto di indagine, ma anche per verbalizzare le operazioni intellettuali messe in atto su di esso.

Da questa riflessione è nata l'esigenza di privilegiare l'ambito della discussione in classe, intendendo per discussione quella situazione in cui "si costruisce un ragionamento collettivo".

  • L'importanza di educare l'alunno alla riflessione sul proprio processo cognitivo.

L’apprendimento diventa significativo se gli studenti sviluppano abilità metacognitive: conoscono la loro situazione di partenza, sono consapevoli del proprio processo di "costruzione di conoscenza" e sono in grado di condividerlo con il gruppo.

I percorsi di lavoro proposti prevedono:

  • l'osservazione della realtà per individuare un ambito di indagine
  • la riflessione sulle preconcezioni/preconosenze
  • l'individuazione degli aspetti problematici e degli interrogativi
  • la formulazione di ipotesi,
  • l'ideazione di esperimenti per verificare le ipotesi formulate
  • la riflessione sui risultati ottenuti
  • la concettualizzazione e l'elaborazione di modelli
  • la verbalizzazione del percorso di lavoro come momento fondamentale per l'interiorizzazione del processo conoscitivo

Annalisa Salomone - Aprile 2001


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