CHE COSA SUCCEDE
Il
nostro avambraccio a contatto con una superficie più fredda, emette
calore anche sotto forma di raggi infrarossi che il telo riflette sulla
pelle stessa riscaldando l’aria che lo circonda; i "sensori di caldo"
vengono attivati e noi abbiamo una sensazione di caldo e di benessere.
Nella realtà però il telo ha variato di poco o nulla la sua
temperatura e i sensori dislocati sulla mano appoggiata all’esterno
non possono che rilevare una sensazione di freddo. In condizioni normali
e in una stanza senza correnti d’aria emettiamo per infrarossi circa
il 60% del calore che dissipiamo.
Ogni
corpo emette radiazione come conseguenza del fatto che si trova ad una certa
temperatura. Questa radiazione può essere prevalentemente luminosa, con
componenti anche nell'infrarosso e nell'ultravioletto, per i corpi con temperatura di
qualche migliaio di gradi,
come il Sole (che ha una temperatura superficiale di circa 6000 gradi
centigradi). Tutti gli oggetti della nostra vita
quotidiana, persone e animali, che hanno temperature più basse, qualche grado o decina
di gradi, emettono infrarossi
(indicati con la sigla IR).
L'interpretazione
della situazione di vita quotidiana è complessa poichè richiede sia di
considerare il ruolo della vetrata e della parete rispetto all'ambiente
esterno che rispetto a noi "sorgenti di radiazione infrarossa".
Considerando solo quest'ultimo aspetto possiamo dire che i raggi infrarossi
che emettiamo nell'ambiente circostante sono assorbiti sia
dalla vetrata che dal muro. Per il diverso materiale di cui sono fatti e
il loro diverso spessore, la vetrata è un cattivo isolante, dissipa velocemente
il calore verso
l'esterno, pertanto non si riscalda e non ci rimanda una quantità di IR
sufficiente a riequilibrare quelli da noi emessi; la parete
è un buon isolante, dissipa meno
velocemente il calore e riesce a
riequilibrare , almeno parzialmente, quel che perdiamo.
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FLASH
D’ATTENZIONE
In
fisica si definisce sorgente
di calore, qualunque corpo in grado di fornire calore ad altri
corpi più freddi.
Può
essere utile distinguere tra sorgenti
con produzione di calore, corpi che hanno un meccanismo interno di
produzione di calore e
che quindi riscaldano senza raffreddarsi; e in sorgenti
di calore senza produzione, corpi che riscaldano oggetti più freddi di
loro, ma raffreddandosi.
Bisogna
anche essere consapevoli del diverso linguaggio utilizzato dalla
fisica e dalla biologia nel trattare i fenomeni termici. La
fisica utilizza un solo concetto "il calore" che può
essere assorbito o ceduto. La distinzione tra caldo e freddo si
riferisce solitamente a un confronto tra corpi a temperatura più
alta (caldi) e corpi a temperatura più bassa (freddi). Nella vita
quotidiana o in biologia diciamo invece che un ambiente a 5°C
è freddo, perché facciamo riferimento implicitamente a
un ambiente a temperatura di 20° - 25° C, condizione ottimale
alla quale il nostro organismo deve fare il minimo sforzo per
mantenere costante la propria temperatura. Non solo, nella nostra
pelle esistono recettori distinti per il caldo e per il freddo in
quanto sensibili al passaggio
di calore in entrata o in uscita rispettivamente.
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PER APPROFONDIRE
Lo studio di fenomeni termici che partono
dall’osservazione della realtà e arrivano a far costruire le
chiavi interpretative tipiche della fisica e della biologia
richiederebbe uno studio apposito. (Per suggerimenti di riflessione
sui concetti termici fondamentali e di attività sperimentali
per percorsi in classe si veda ad esempio il libro
"Calore e temperatura" di E. Giordano, C. Longo, P.
Majorino Bonelli, Emme ed. 1989)
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