CHE COSA SUCCEDE
Il calore che sentiamo
all’imboccatura è dato dagli infrarossi emessi dal fornello mentre il
calore che percepiamo sopra l'apertura superiore è determinato
dall'aria che si riscalda.
Gli infrarossi sono una
radiazione elettromagnetica, “parenti” della luce: per questo
possiamo dirigere il calore a lato della scatola con uno specchio
metallico. La giusta posizione dello specchio si raggiunge quando chi
sta a fianco della scatola vede il fornello nello specchio.
II vetro è quasi completamente
trasparente alla luce: la luce lo attraversa con una attenuazione
minima.
Lo stesso avviene per gli
infrarossi vicini al rosso, gli infrarossi di piccola lunghezza d'onda
(IR "corti") che abbondano nella radiazione solare: per questo
sentiamo la vampa calda del sole anche attraverso una finestra chiusa.
Sorgenti molto calde, con temperatura di qualche migliaio di gradi,
emettono prevalentemente infrarossi corti (oltre alla luce). Anche il
filamento di una lampadina emette infrarossi corti che riescono a
superare il vetro del bulbo.
Diversa è la situazione per gli
infrarossi di maggiore lunghezza d'onda (IR "lunghi"), emessi
dai corpi che hanno temperature di qualche decina o centinaio di gradi.
Per questa radiazione il vetro è quasi completamente opaco e li
assorbe.
La
pelle non distingue gli infrarossi corti da quelli lunghi, ma li assorbe
entrambi, dandoci una sensazione di caldo distinta solo per l’intensità.
Il
vetro è praticamente trasparente agli infrarossi di lunghezza d’onda
minore di 2,5 - 3 micrometri mentre è praticamente opaco agli IR di
lunghezza d’onda superiore ai 3 micrometri (il nostro corpo emette con
un picco a poco più di 9 micrometri).
Anche
l’aria (l’atmosfera) è trasparente alla luce e opaca per buona
parte degli infrarossi lunghi: alcune molecole contenute nell’aria
assorbono gli infrarossi (le più efficaci sono il metano, l’anidride
carbonica, il vapore acqueo). Questo è alla base dell’effetto serra,
e se ne vedrà più avanti
un modello con le cassette del caldo e il forno solare.
|