Immagine...

C'è ma non si vede
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Supporto didattico ALL'ESPERIENZA 1.4


Ed. artistica

Ed. Tecnica

scienze biologiche

   CHE COSA FAR NOTARE

  • Consiglia ai ragazzi di osservare da una distanza almeno di circa 50 cm perché solo così dovrebbe essere difficile riconoscere la forma ritagliata. Se ciò non accadesse fai allontanare ancora di più il ragazzo che osserva.
  • Appena la forma viene mossa subito viene individuata e riconosciuta.
  • Se vuoi approfondire l’esperienza si possono costruire al computer delle figure mimetiche utilizzando gli sfondi per il desktop di Windows. Puoi trovare esempi al sito Partecipazione a 'Scienza under 18' (percezione 3A, diapositive n° 56-59)

   CHE COSA SUCCEDE

Noi riusciamo a distinguere molto a fatica la figura quando è immobile, mentre ci accorgiamo subito della sua presenza appena comincia a muoversi.

Infatti se l'immagine è abbastanza simile allo sfondo il nostro cervello è incapace di distinguerla a colpo d'occhio, però appena la figura comincia a muoversi subito si riesce a vederla e questo perché il nostro cervello ha delle cellule speciali capaci di individuare il movimento (come potrai far verificare con l’esperienza n°…)

   PER APPROFONDIRE

Il contesto visivo può influenzare la percezione delle cose, per cui ci può capitare di vedere cose che non ci sono o di non vedere cose che in realtà ci sono. Quest'ultimo effetto, che nasconde la realtà quando osserviamo in modo superficiale si chiama mimetismo e viene sfruttato in natura da molti animali. Essi hanno la pelle del corpo colorata e talvolta macchiata in modo tale da potersi mimetizzare molto bene con l’ambiente circostante. Infatti se sono fermi è quasi impossibile vederli mentre, appena si muovono, si individuano subito.

Anche gli uomini adottano il mimetismo (tute mimetiche, elmetti ricoperti di frasche ecc.) nell’esercito o durante attività di caccia:

Noi infatti vediamo molto meno di quello che crediamo di vedere. Quando osserviamo una scena abbiamo l’impressione di vedere tutto, ma in realtà i nostri occhi non esaminano ogni cosa ma colgono solo qualche dettaglio e per ricostruire il resto molto spesso ci affidiamo alla memoria.

Prova ad esempio a scrivere una frase con una parola breve ripetuta su un cartoncino. Ruotando il cartoncino falla vedere agli alunni solo per brevi istanti, chiedendo di individuare la frase scritta.

Esempio

NON VEDIAMO CIÒ
CIÒ CHE C’È

Moltissimi di loro individueranno la frase ma non si accorgeranno della parola ripetuta. Rifai vedere la scritta ruotando il cartoncino meno velocemente solo pochi si accorgeranno della ripetizione.

Questa percezione incompleta della realtà viene utilizzata abilmente in alcuni giochi enigmistici in cui devi riconoscere i particolari diversi in due figure che a prima vista sembrano del tutto uguali. Anche gli artisti  o in alcune opere hanno sfruttato questa illusione ottica, come ad esempio Nel "Mercato di schiavi col busto invisibile di Voltaire" di Salvador Dalì, 1940.

mercato_di_schiavi.jpg (73720 byte)

In questa figura si possono vedere nel gruppo di persone o due donne oppure il volto di Voltaire i cui occhi coincidono con le teste delle due donne.

Se hai tempo consegna queste due immagini differenti solo per alcuni piccoli particolari. Chiedi agli alunni se i due disegni sono uguali o diversi. Invitali poi a trovare le differenze (non dire quante sono). Noterai come molti di loro individueranno a fatica i particolari diversi.

 

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