L’occhio: funzionamento e visione

La camera oscura
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Supporto didattico ALL'ESPERIENZA 2.2


scienze biologiche


fisica


Ed. Tecnica

   CHE COSA FAR NOTARE

  • Fai notare ai ragazzi che l'immagine che si forma sullo schermo traslucido è capovolta e sfocata.
      

  • Allontanando la penna la sua immagine è sempre capovolta ma si rimpicciolisce , mentre avvicinandola si ingrandisce.
      

  • L’esperienza riesce meglio se effettuata in una stanza buia e con una candela accesa al posto della matita e della lampadina.

   CHE COSA SUCCEDE

Poiché la luce si propaga in modo rettilineo l'immagine che si forma è capovolta, rimpicciolita o ingrandita a seconda della distanza dell'oggetto. Per capire meglio cosa succede conviene schematizzare le varie situazioni.

Il forellino rappresenta la nostra pupilla, l'immagine che si forma sullo schermo traslucido rappresenta l'immagine che si forma sulla nostra retina. Poiché la distanza pupilla-retina è sicuramente molto più piccola della distanza oggetto-pupilla, l'immagine che si forma sulla nostra retina è rimpicciolita.

La figura luminosa nella scatola riproduce capovolta e invertita la sorgente. Essa  è formata da piccole macchie di luce che sono le sezioni dei fascetti di luce uscenti da ciascun punto della sorgente e  passanti per il foro. In figura si tratta di cerchi perchè il foro è circolare, ma sarebbero quadrati/triangoli per un foro quadrato/triangolare. Naturalmente i vari cerchi/quadrati/trinagoli si saldano tra loro sullo schermo dando l’idea di riprodurre «l’immagine» della sorgente .

   PER APPROFONDIRE

"La camera oscura è stata inventata verso il 1500 e fu descritta anche da Leonardo da Vinci. Era una piccola stanza con le pareti in legno, con un foro di diametro piccolissimo praticato su una parete. Essa veniva puntata col forellino verso un soggetto esterno illuminato dalla luce del sole. Una persona entrava nella camera, si chiudeva dentro nell'oscurità poteva vedere l'immagine capovolta, proiettata sulla parete di fronte al forellino. Questa camera oscura veniva usata dai pittori per ricalcare i contorni di una persona o di un paesaggio." (Paci, "Tecnologia e società", Zanichelli)

 

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