L’occhio: funzionamento e visione

Come vedono i due occhi?
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Supporto didattico ALL'ESPERIENZA 4.1

scienze biologiche

   CHE COSA FAR NOTARE

Fai notare ai ragazzi che la matita osservata dai due occhi separatamente sembra cambiare posizione sullo sfondo

E' importante far emergere che quando si tengono entrambi gli occhi aperti la matita assume una posizione intermedia fra le due posizioni assunte quando si chiude un occhio.

Facendo rifare l'esperienza con oggetto lontano fai osservare che le differenze fra le immagini viste dai due occhi sono minime.

   CHE COSA SUCCEDE

Poiché gli occhi sono separati da uno spazio avranno un'immagine bidimensionale diversa dello stesso oggetto. L’occhio sinistro vede una porzione maggiore della parte sinistra della matita e dello sfondo che le sta dietro, mentre l’occhio destro vede una parte maggiore del lato destro. Ciò determina l’impressione di vedere la matita spostata. Quando apriamo contemporaneamente gli occhi, il cervello riceve dalle due retine immagini diverse, ciascuna con un proprio sfondo, che vengono unite in un'unica immagine leggermente diversa da entrambe le precedenti.

Per rinforzare questo concetto fai osservare una mano alternativamente con i due occhi: se la mano è vicina i due occhi la vedono molto diversa (un occhio vede il palmo, l'altro il dorso); man mano che allontaniamo la mano le differenze di visione diminuiranno.

   PER APPROFONDIRE

Più l'oggetto è vicino più le immagini che i due occhi ricevono sono diverse, più l'oggetto è lontano più le immagini viste dai due occhi sono simili.

Per poter osservare un oggetto vicino a noi, gli occhi devono leggermente girarsi verso l’interno: infatti quando guardiamo un oggetto vicinissimo sembriamo strabici.

I recettori di stiramento dei muscoli legati ai globi oculari mandano al cervello degli impulsi che permettono a quest’ultimo di valutare di quanto gli occhi si sono girati verso l’interno e quindi a quale distanza si trova l’oggetto osservato. Questa valutazione della distanza avviene solo se l’oggetto è posto entro i 15 m dall’osservatore. Per distanze maggiori il cervello si basa su confronti con le dimensioni di oggetti familiari.

La nostra visione è quindi stereoscopica e pertanto riesce a darci l’idea della tridimensionalità dell’oggetto osservato.

È possibile ottenere fotografie tridimensionali (dette stereogrammi) con una macchina fotografica speciale, munita di due obiettivi affiancati, disposti come i nostri occhi a circa 6 cm di distanza, che permettono di avere contemporaneamente due fotografie di uno stesso soggetto.

Per vedere gli stereogrammi bisogna disporre di uno stereoscopio, però è possibile vederli anche sistemando un cartoncino fra i due stereogrammi, in modo da separarli. Appoggia il naso sul bordo del cartoncino e osserva con l'occhio destro l'immagine di destra e con l'occhio sinistro l'immagine di sinistra. Aspetta qualche istante e vedrai l'immagine tridimensionale. Non scoraggiarti se questo sistema non funziona subito e riprova non insistendo troppo all'inizio per non affaticare gli occhi.

 

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