La mattina seguente si presenta nuovamente il tema luce a tutti, in plenaria.
Cosa ha fatto e cosa farà Cosa ha fatto e cosa farà il gruppo luce
protagonisti 4 "esperti" e 19 corsisti.
Ieri abbiamo lavorato all'esterno e immersi nel "reale"
- da una parte lasciandoci spaesare dal reale e dalla sua complessità,
- dall'altra lasciandoci guidare
- dalle cose che già sappiamo (noi come comunità di insegnanti) e
- dagli esperti.
Avevamo già discusso a lungo nel gruppo di progetto, e si é poi riproposto ieri sul
campo, un dilemma che ritornerà anche nelle situazioni didattiche che
costruiremo per i ragazzi: cosa deve venire prima?
Bisogna prima dare schemi, modelli, indicazioni, per orientare le
osservazioni oppure bisogna prima lasciare tutti inizialmente liberi di vivere le
situazioni e di osservarne la ricchezza ( ma saranno capaci di
osservare, di guardare, o sembrerà un gioco, una perdita di tempo?) e intervenire
restringendo il campo solo successivamente?
Sul campo abbiamo adottato una soluzione mista in cui a momenti di
maggiore libertà (e spaesamento) si alternavano le indicazioni degli esperti e
soprattutto nella seconda parte della giornata anche la presenza di strumenti specifici.
Si dovrà ritornare su questo punto probabilmente legandolo agli obiettivi che ci si
propone di raggiungere.
Nostro obiettivo generale (non solo del seminario ma di tutto
il corso):
"costruire padronanza attiva di un territorio concettuale (rete di possibili
correlazioni tra aspetti schematici di realtà) sufficiente a 'mettere in forma' una
varietà di 'territori esperienziali' che si posseggono già o da acquisire" (P.
Guidoni).
Questo innanzitutto é da perseguire con i corsisti e quindi con i loro allievi.
In entrambi i casi ci vuole un intervento adulto di
mediazione.
Nel caso dei corsisti, noi esperti eravamo (siamo?) i mediatori e abbiamo deciso di tenere
un atteggiamento verso la conoscenza coerente con quello che contemporaneamente chiediamo
ai corsisti (flessibilità, non percorso unico ma rete di concetti e di esperienze; ecc.).
Obiettivi specifici del gruppo luce
Arricchire il territorio esperienziale e concettuale dei corsisti (e nostro insieme a
loro) relativamente al tema scelto.
In particolare:
- saper riconoscere nell'ambiente i fattori principali legati alla luce (ombre, colori
ecc.)
- porsi in contesto reale, concreto, domande "provocatorie" , del tipo
- qual é il modello di luce che ci permette di interpretare quello che stiamo vedendo
(siamo circondati dalla luce, immersi in un mare di luce e però abbiamo un modello a
raggi di luce?) * luci-ombre sono "piatte" ? (ma quando mi metto all'ombra di un
ombrellone ....)
- prendere coscienza del forte intreccio tra luce e spazio
- prendere coscienza del forte ruolo della percezione in particolare quella visiva.
Nella metafora del territorio usata prima si tratta
- sia di individuare alcuni degli elementi (concettuali ed esperienziali)
che ne costituiscono le caratteristiche fondamentali, e che quindi ogni
percorso dovrà toccare,
- sia di acquisire abilità e competenze che ci permettano di muoverci
agevolmente nel territorio.
Dati questi obiettivi generali e specifici il gruppo lavorerà nel modo
seguente.
- Ognuno deve fare le proprie osservazioni ed esperienze, dare le proprie interpretazioni,
confrontarle con quelle degli altri e con il sapere codificato.
- Questo lavoro comincia a Lugo e proseguirà poi quando torneremo a scuola. Continueremo
lì a costruire, noi adulti, il territorio di esperienze e conoscenze lavorando ognuno
nella sua sede ma collegati in rete telematica. Ci scambieremo difficoltà, problemi,
riflessioni a vari livelli. Costruiremo una programmazione di massima del percorso da
seguire in classe.
- Quindi passeremo alla fase di lavoro con i ragazzi.
- Da gennaio andremo in classe e cercheremo di tenere e scambiare documentazione su come
stanno andando le cose, vedremo se la sequenza progettata incontra difficoltà e dove, se
siamo in grado di modificarla e adattarla in tempo reale alla situazione, ecc.
- Successivamente analizzeremo l'esperienza nel suo complesso, la valuteremo nei suoi
aspetti positivi da riproporre e negativi da modificare e in prospettiva la riproveremo
sia nelle nostre classi che allargando la comunità dei colleghi.
Si sottolinea una caratteristica peculiare del nostro modello di formazione in
servizio: tenere fortemente legati il processo di formazione dei corsisti (e degli
esperti) e quello di messa a punto della proposta didattica.
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