Il colore e la visione della
luce "
il colore percepito
assumiamo che sia il risultato di una misura eseguita dallocchio e di una
interpretazione data dal cervello della composizione spettrale della radiazione
osservata" K. Nassau "Le Scienze"
La fisica
La luce cosiddetta bianca, quella emessa dal sole e da molte
sorgenti artificiali, si può considerare una miscela di radiazioni elettromagnetiche di
lunghezza donda compresa tra i 400 nm (violetto) 700 nm (rosso) (1nm = 1 nanometro =
10-9 m = 1 miliardesimo di metro) e con una distribuzione di intensità
caratteristica di un corpo a temperatura di 6000 gradi centigradi.
Quando la luce colpisce un oggetto parte di essa viene
riemessa (riflessa o diffusa), parte assorbita, parte trasmessa attraverso loggetto.
Questi tre fenomeni possono agire diversamente a seconda delle diverse componenti di
colore della luce incidente.
In generale la luce diffusa (da liquidi e solidi) è dello
stesso colore di quella incidente; lassorbimento è selettivo; vengono rifratte le
componenti non assorbite e langolo di rifrazione dipende dal colore.
"La luce viene percepita bianca se il suo spettro
assomiglia a quello del sole"
In realtà bastano le luci rossa, verde e blu perché
locchio percepisca luce bianca.
Locchio percepisce la sensazione di giallo sia che
venga colpito da radiazione della lunghezza donda del giallo (
..nm) sia che
venga stimolato da radiazione rossa e verde contemporaneamente.
Un osservatore vede un oggetto quando da questo viene emessa
luce che arriva nellocchio. Se si tratta di una sorgente primaria la luce emessa
può essere colorata o perché già colorata in partenza come nel caso del laser, di una
lampada a vapori di sodio ecc. o perché filtrata attraverso lacetato che trattiene,
assorbe tutti i colori, tranne il colore di cui noi lo vediamo. Questo colore viene sia
riflesso che trasmesso. In realtà i nostri filtri non sono mai così perfetti da lasciar
passare proprio un solo colore. (tabella Viennot)
Se si tratta di una sorgente secondaria questa, colpita da
luce bianca o colorata, assorbe parte dei colori e ne riflette/diffonde la parte
rimanente. A seconda della composizione spettrale della luce riemessa (sia in lunghezza
donda che in intensità reciproca), locchio percepisce diversi colori.
Ad esempio vede marrone quando
..
Mescolando le tinte (sovrapponendo filtri
"perfetti") si ottiene nero perché ogni pigmento trattiene tutti i colori
tranne quello di cui è costituito e quindi messi insieme non lasciano passare o non
diffondono praticamente più nulla.
Mescolando le luci si ottiene bianco perchè si stimola
locchio in modo analogo alla luce solare.
Il colore che vediamo dunque diupende congiuntamente dal
contenuto in lunghezza donda della luce che ci colpisce e dalle proprieta del
nostro sistema visivo.
Ma come sara fatto locchio?
Primo livello la retina: coni e bastoncelli.
Bastoncelli: picco di sensibilità intorno a 510 nm (verde)
Coni di tre tipi: massimo di sensibilità a 430 nm (blu);
530 nm (verde) 560 nm (rosso). Si dà il nome ai coni in base alla loro sensibilità, al
colore che assorbono di più. Le risposte, come si vede dalle curve, hanno ampie zone di
sovrapposizione.
Secondo livello la corteccia cerebrale
I recettori della retina contengono coni e bastoncelli che
quando vengono colpiti dalla luce inviano un segnale al cervello. Il cervello,
confrontando i segnali che vengono da recettori vicini, interpreta il segnale come colore.
Bisognerebbe quindi considerare, oltre a cosa accade nella retina, cosa succede nella
connessione retina cervello e quindi nel cervello. In particolare si può dimostrare che
per tutti i colori la loro percezione deriva dal confronto tra quello che ci arriva
dalloggetto e quello che ci arriva dallo sfondo.
Nelle arti grafiche la sintesi dei colori è in generale
sottrattiva ma esiste una notevole eccezione: il pointillisme, il movimento dei pittori
puntinisti del secolo scorso.
Essi non mescolano i colori ma li affiancano, come piccoli
punti colorati giustapposti; osservando da una certa distanza locchio opera una
sintesi (additiva) del colore.
Analogamente lavora la televisione. Lo schermo TV è
ricoperto da una serie di fosfori, dischetti di sostanze che quando sono colpite dal
fascio di elettroni del tubo catodico emettono rispettivamente luce rossa, verde e blu.
Locchio opera poi una sintesi additiva purchè si trovi ad una distanza dallo
schermo tale da "confondere" i tre fosfori in ununica immagine. Deve
essere regolata opportunamente lintensità del fascio che stimola ciascun colore .
Nella fotografia: la pellicola contiene tre strati di
emulsioni diverse ciascuna sensibile a uno dei primari sottrattivi (?). Lo strato
superiore è sensibile al blu, lo assorbe e ne viene impressionata. Quindi cè uno
strato filtrante che assorbe ogni residuo di blu. Passano le radiazioni degli altri colori
in particolare il verde che viene assorbito dal secondo strato e il rosso che passa anche
attraverso il secondo strato e va ad impressionare il terzo. Così si hanno tre immagini
corrispondenti ai tre primari, ognuna di esse in bianco e nero. Durante lo sviluppo ad
ogni starto viene conferita la colorazione complementare del colore che lo ha
impressionato: in alto viene una immagine gialla, al centro una magenta e in basso ciano
che danno la negativa a colori.
La stampa inverte nuovamente i colori nei loro complementari
e ritorna ai colori originari. |