CHE COSA SUCCEDE
La luce emessa da una o più sorgenti si propaga in tutte le direzioni e colpisce gli oggetti che la riflettono/diffondono in tutte le direzioni comportandosi anch'esse da sorgenti di luce secondarie.

Quando l'occhio si trova sulla traiettoria della luce, rivolto nella direzione della sorgente, la luce entra nell'occhio e noi "vediamo" la sorgente di luce.

Come facciamo a vedere gli oggetti? E’
necessario che accadano diversi fenomeni:
- un fascio luminoso venga emesso dalla
sorgente di luce
- il fascio incida sulla superficie
dell’oggetto
- l’oggetto rifletta o diffonda la luce,
diventando così anch’esso una sorgente di luce
- la luce diffusa/riflessa dall’oggetto entri
nell’occhio e percepita dai fotorecettori della retina,
- l’immagine dell’oggetto sia poi
elaborata dal cervello.
Il
percorso della luce determina la relazione tra sorgente - oggetto – occhio
meglio espressa come:
sorgente primaria _ sorgente secondaria
(oggetto) –
rivelatore di luce (occhio) che si può schematizzare come in
figura.
Lo schema So-Og-Oc non è
spontaneo, va indotto dall’adulto e serve invitare i ragazzi a
riconoscerlo in situazioni diverse. Si tenga presente che sono in gioco
due rappresentazioni mentali che si intrecciano nel modo di vedere
dei ragazzi: la direzione della luce che dalla sorgente arriva
all’occhio e la direzione dello sguardo che viene rivolto verso
la sorgente o verso l’oggetto. Nell’esperienza comune è
consuetudine parlare in quest’ultimo caso di “raggio di vista”,
che nello schema si potrebbe rappresentare con frecce di verso
opposto in uscita dall’occhio. Questa rappresentazione ingenua può
ostacolare la comprensione dei concetti, perciò va fatta emergere e
modificata attraverso le diverse situazioni sperimentali.
|