Luce

Gli attori della visione
 [
HomePrecedente ] Introduzione ] Su ]

 

Supporto didattico ALL'ESPERIENZA 1

scienze biologiche Fisica
   LE DOMANDE PER INCOMINCIARE

Una possibile partenza può essere quella di osservare, senza fornire ai ragazzi indicazioni specifiche, varie situazioni di illuminazione all’interno e all’esterno. Le immagini che seguono suggeriscono situazione in cui ragazzi andrebbero portati davvero, infatti è la realtà il punto di partenza dei ragazzi ed è da lì che il docente si deve muovere.

lucetramonto.jpg (552566 byte)

1) All’esterno, meglio se all’alba o dopo il tramonto, cielo nuvoloso. Serve essere immersi in un mare di luce senza ombre. 2) Stanza illuminata in luce diffusa senza una sorgente di luce diretta. Si vuole riprodurre all’interno il mare di luce della situazione precedente.

3) Fascio conico di luce 
di un proiettore di diapositive 
(per evidenziarlo si può 
spargere della polvere di 
gesso come nella foto).

luceproiettore.jpg (134023 byte)

raggiolaser.jpg (36731 byte)

4) Raggio laser (per evidenziarlo si può spargere della polvere di gesso come nella foto)

Alcune domande per introdurre il lavoro possono essere le seguenti:

  • C’è la luce nelle prime due situazioni? (il mare di luce all’interno e all’esterno) Da dove arriva la luce?

  • Quando guardi un oggetto puoi vederlo in qualunque posizione ti metti?

  • Puoi vederlo in qualunque condizione di illuminazione?

  • Puoi vedere dietro di te? Perché?

  • In una sala oscurata non puoi vedere alcuni oggetti che invece ci sono: perché?

Dal confronto tra le diverse risposte incominceranno ad emergere gli elementi che permettono la visione. A questo punto potrebbe innestarsi il lavoro più strutturato proposto nell’Esperienza 1

   CHE COSA FAR NOTARE

Perché sia possibile vedere è necessaria la presenza di alcuni elementi precisi, che abbiamo chiamato gli attori della visione:

  1. almeno una sorgente di luce

  2. l’occhio

  3. l’oggetto della visione

  4. e soprattutto serve la luce che mette in relazione tra loro gli elementi precedenti.

Lo schema che lega questi elementi tra loro non è intuitivo, va esplicitato più volte in modo che i ragazzi imparino a riconoscerlo nelle diverse situazioni.

animazione

Le situazioni sperimentali proposte servono per abituare i ragazzi a riconoscere gli elementi/attori e ad individuare le variabili e le costanti in ognuna.


Si suggerisce di applicare lo schema in altre situazioni, quali ad esempio:

  • nebbia

  • penombra

  • persona ad occhi aperti davanti ad un muro

  • notte stellata  

 

   CHE COSA SUCCEDE

La luce emessa da una o più sorgenti si propaga in tutte le direzioni e colpisce gli oggetti che la riflettono/diffondono in tutte le direzioni comportandosi anch'esse da sorgenti di luce secondarie.

Quando l'occhio si trova sulla traiettoria della luce, rivolto nella direzione della sorgente, la luce entra nell'occhio e noi "vediamo" la sorgente di luce.

Come facciamo a vedere gli oggetti? E’ necessario che accadano diversi fenomeni:

  • un fascio luminoso venga emesso dalla sorgente di luce
  • il fascio incida sulla superficie dell’oggetto
  • l’oggetto rifletta o diffonda la luce, diventando così anch’esso una sorgente di luce
  • la luce diffusa/riflessa dall’oggetto entri nell’occhio e percepita dai fotorecettori della retina,
  • l’immagine dell’oggetto sia poi elaborata dal cervello.

 

Il percorso della luce determina la relazione tra sorgente - oggetto – occhio  meglio espressa come: sorgente primaria _ sorgente secondaria  (oggetto) – rivelatore di luce (occhio) che si può schematizzare come in figura.

 

 Lo schema So-Og-Oc non è spontaneo, va indotto dall’adulto e serve invitare i ragazzi a riconoscerlo in situazioni diverse. Si tenga presente che sono in gioco due rappresentazioni mentali  che si intrecciano nel modo di vedere dei ragazzi: la direzione della luce che dalla sorgente arriva all’occhio e  la direzione dello sguardo che viene rivolto verso la sorgente o verso l’oggetto. Nell’esperienza comune è consuetudine parlare in quest’ultimo caso di “raggio di vista”, che nello schema si potrebbe rappresentare con frecce  di verso opposto in uscita dall’occhio. Questa rappresentazione ingenua può ostacolare la comprensione dei concetti, perciò va fatta emergere e modificata attraverso le diverse situazioni sperimentali.

   PER APPROFONDIRE

Si veda il progetto SeCiF: http://pctidifi.mi.infn.it/lucevisione/fram_percorsi.htm, in particolare il percorso "Vedere attraverso l'aria".

 

 [ HomePrecedente ] Introduzione ] Su ]