Uno strumento flessibile
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Dopo che l'osservatore ha preso dimestichezza con l'orizzonte locale, per allargare lo sguardo su quello che succede su tutta la Terra, è utile questo strumento/modello.

Il mappamondo che si trova in commercio ha un supporto fisso, che tiene inclinato l'asse che passa per i poli. Si tratta di una posizione sempre uguale, sia che il mappamondo venga usato al Polo Nord sia che venga usato in Australia. Ma rispetto a che cosa è inclinato quell'asse?

Le informazioni implicite che quel modello contiene sono che il piano di appoggio del mappamondo rappresenta il piano dell'Eclittica; l'Equatore terrestre è inclinato di 23°27' rispetto a piano dell'Eclittica e l'asse terrestre (perpendicolare al piano dell'Equatore) è puntato verso la Stella Polare, nel nostro emisfero. Ma quale relazione c'è tra la posizione di un osservatore sulla Terra e la posizione che la Terra ha nello spazio rispetto al Sole?

È necessario considerare due punti di vista diversi: uno cambia da luogo a luogo, sulla Terra, e l'altro è relativo al mega spazio del Sistema Solare.

Proponiamo allora di sganciare la sfera del mappamondo dal suo supporto fisso e di inserirla in un altro, mobile: rendere cioè lo strumento flessibile rispetto al luogo di osservazione e utilizzabile per osservazioni dirette, all'aperto, a diverse latitudini.

lanciano4.JPG (30212 byte) Possiamo infilare il mappamondo nel supporto mobile e orientarlo, con la bussola, verso il Nord. Il supporto mobile, che rappresenta l'asse terrestre, perché passa per i poli terrestri, è ora nel piano meridiano.

Poi lo incliniamo in modo che il nostro luogo di osservazione, l'Italia, risulti in alto: il piano tangente al mappamondo nell'Italia, risulta così parallelo al piano orizzontale locale. Sul goniometro possiamo leggere di quanti gradi è inclinato l'asse dei poli: leggiamo cioè la nostra latitudine.

Il mappamondo è ora parallelo alla sfera della Terra perché ogni piano tangente dell'uno è parallelo al corrispondente piano tangente dell'altra.

Oppure possiamo ragionare come segue: la nostra latitudine è 42° Nord. La Stella Polare è dunque alta 42° sul nostro piano orizzontale. Con la bussola e con questo dato sistemiamo il nostro strumento all'aperto, sotto il Sole, con l'Itala posta in alto.

Per mettere in relazione la Terra su cui poggiamo i piedi e il modello si può proporre un viaggio immaginario: immaginiamo di salire su un elicottero e di sollevarci in volo, ad esempio dal cortile della scuola, su su sempre più in alto, in linea retta. Il cortile ci sembra sempre più piccolo, e l'orizzonte si allarga sempre più, finché della scuola non resta che un punto, mentre è visibile tutta la città sotto di noi. Se ci alziamo ancora, la città diventerà piccola come un cerchietto sulla carta geografica e l'orizzonte si allargherà ancora. Se immaginiamo di volare sempre più in alto, la Terra ci apparirà piccola come il nostro mappamondo.

All'aperto osserviamo il Sole sul nostro mappamondo: sul nostro modello accade ciò che accade sulla Terra-pianeta, in tempo reale. Quando in Italia è mezzogiorno e il Sole passa in meridiano, sta invece sorgendo in paesi più ad Occidente e sta tramontando in paesi più ad Oriente. In inverno si vede che il Polo Nord non riceve mai la luce del Sole.

lanciano13.JPG (100656 byte) Ogni giorno si può osservare in quali paesi il Sole arriva allo Zenit, cioè sulla verticale e dove è a Sud e a Nord rispetto alla verticale: basta fissare un fiammifero con il pongo sul luogo in esame, ed osservarne l'ombra.

Attenzione: questo strumento funziona solo con i raggi diretti del Sole!