Scatola con pareti e schermo bianchi

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In assenza di oggetti, si possono riconoscere sulle pareti della scatola e sullo schermo zone in luce e zone in ombra. Le zone in ombra si trovano nella parte retrostante allo schermo rispetto alla sorgente.

Per esplorare la distribuzione della luce nella scatola, si può introdurre un oggetto (per esempio un cilindro di carta bianca più alto dello schermo) in diverse posizioni. L’interno della scatola può essere osservato sia dai diversi fori sia oscurando l’ambiente ed aprendo la scatola. L’oggetto appare sempre illuminato in modo non uniforme: la parte rivolta verso la sorgente può presentarsi tutta illuminata o solo parzialmente illuminata. In questo secondo caso la presenza dell’ombra sulla parte “anteriore” dell’oggetto evidenzia percettivamente l’esistenza di uno “spazio d’ombra” tridimensionale: lo spazio in cui per la presenza dello schermo non arriva luce direttamente dalla sorgente. La presenza dell’oggetto provoca inoltre, rispetto alla scatola con il solo schermo, uno spazio d’ombra aggiuntivo, localizzato fra la parte “posteriore” dell’oggetto e le pareti su cui si staglia la sua ombra. Questo spazio d’ombra varia al variare della posizione dell’oggetto.

Le pareti bianche illuminate direttamente dalla sorgente si comportano da sorgenti secondarie e diffondono luce in tutta la scatola. La luce diffusa, meno intensa della luce diretta, è l’unica presente nello spazio d’ombra e ci consente di vedere le pareti e gli oggetti al suo interno.

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