Prime osservazioni sul sole
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Una volta osservato e rappresentato in forme diverse (disegno, foto) l’orizzonte a 360° si attira più specificamente l’attenzione sul Sole e la sua posizione sull’orizzonte.

Osservando attentamente ci si rende conto che nel corso di una giornata questa posizione cambia e si può cercare di cogliere, di fissare, di rappresentare questo cambiamento.

Rappresentiamo il Sole sul disegno dell’orizzonte

Uno dei modi di farlo è molto osservativo, qualitativo; si può rappresentare il Sole sul disegno (o sulla foto) dell’orizzonte a ore diverse di uno stesso giorno collocandolo rispetto agli oggetti di riferimento segnati sull’orizzonte.

Rappresentiamo il percorso del Sole nello spazio : le canne

Un altro modo è quello che abbiamo già presentato la volta scorsa ed è quello delle canne e dei "soli" di carta.

Le ombre

Solo successivamente suggeriamo di passare ad osservare le ombre e i loro cambiamenti durante la giornata. Anche per le ombre si può fare un lavoro qualitativo (raccogliere le ombre di una persona su un telo bianco da mettere a diverse inclinazioni, non solo sul piano orizzontale o verticale; misurare la lunghezza della nostra ombra ad ore diverse servendoci dei nostri "piedi") per poi passare a registrare le ombre su un foglio di carta (ad esempio con uno gnomone come abbiamo fatto al campo Zelasco).

Tutte le attività proposte possono essere ripetute in date diverse per verificare cosa cambia nel corso dell’anno.

Queste prime osservazioni sono introduttive sia ai problemi di movimento che a quelli di luce.

Inoltre queste attività introducono questioni fondamentali di metodo : cosa vuol dire fare una osservazione, fare un esperimento, come scegliere le variabili, come guardare cosa varia cosa e resta costante ecc.

Per la luce suggeriamo anche le altre attività proposte già al campo Zelasco.

Puntiamo le braccia verso il Sole

Una attività che coinvolge tutti gli studenti e che ha forti aspetti osservativi e qualitativi, ma porta nello stesso tempo alla costruzione delle basi di precisi concetti formali, è quella di far puntare le loro braccia verso il Sole.

Le loro braccia risulteranno parallele nello spazio e non cambieranno direzione spostandosi anche di molto da un lato all’altro, ad esempio, del cortile.

Questa è per i ragazzi un’osservazione difficile sia da fare che da accettare. Vanno pertanto ben guidati anche se non costretti ad accettare un punto di vista che per loro risulta difficile da capire.

Dietro questa "semplice" osservazione stanno infatti dei problemi complessi e dei concetti astratti che vale la pena di cominciare ad affrontare anche se non si pensa certo con queste prime attività di risolvere tutto e di esaurire l’argomento sul quale invece bisognerà ritornare più volte.

Puntiamo un oggetto vicino

In parallelo al "puntamento" del Sole, suggeriamo inoltre di far puntare un oggetto vicino per vedere somiglianze e differenze.