Dopo le bacchettate di Enrica (giovedì scorso) ho letto tutte le
riflessioni mandate in rete in questi giorni e faccio alcune
considerazioni. Verbali
I ragazzi faticano a scrivere verbali decenti; spesso c'è un divario troppo
grande tra l'interesse e la partecipazione mostrati in classe durante la
fase sperimentale e lo scarso impegno e l'attenzione superficiale con cui
stendono i verbali a casa. Cosa fare? Mi è
venuto in mente di passare loro
delle indicazioni a mo' di scaletta sul lavoro svolto in classe in modo che
a casa debbano solo "compilare" i vari punti. Un'altra strategia che
diversi di noi adottano è quella di ritagliare uno spazio orario per
considerare con i ragazzi i punti salienti, quasi un verbale grezzo, da
sistemare poi a casa. Altri colleghi ancora sono per un verbale
collettivo
costruito insieme agli alunni e dettato da loro (dai ragazzi) in classe.
Tutti questi modi di operare però tendono a far passare nei verbali quello
che ha in mente l'insegnante (percorso, punti significativi, esperienze di
forte impatto ...) e non, come dovrebbe essere, il percorso che è servito
al ragazzo per apprendere. Io sono d'accordo con Maribella quando scrive
che "il verbale è utile per capire ciò che succede nella testa del
ragazzo". E allora come fare? Come si può motivare
il ragazzo ad eseguire
un lavoro "suo" e serio? Il dibattito è aperto.
Valutazione
Tutti noi indistintamente, tra le righe delle nostre riflessioni, abbiamo
fatto emergere l'apprezzamento, l'interesse, la soddisfazione che abbiamo
provato, ragazzi ed insegnanti, durante tutto il percorso di lavoro. Non è
questo un indice per valutare la
bontà, la qualità di un progetto? Certo
non è oggettivo come la frequenza alle riunioni o il numero di messaggi
inviati, ma è ugualmente importante e ... controllabile (voglio dire che se
non fossimo stati convinti della bontà del progetto, avremmo abbandonato da
tempo!)
Un'altra cosa che mi viene in mente è questa. Sicuramente il gruppo dei
coordinatori si attendeva dei risultati da questo progetto. Bisognerebbe
cercare di esplicitare questi risultati in termini di atteggiamenti -
comportamenti degli insegnanti in relazione ai contenuti, alle procedure,
al metodo seguiti in modo che poi ognuno di noi possa effettivamente
valutare se ha ottenuto o no quei risultati.
In pratica il rapporto tra risultati attesi e risultati ottenuti può essere
utilizzato come indicatore qualitativo dell'efficacia del progetto.
Beh, spero di non aver detto troppe stupidaggini (data anche l'ora). Ciao
a tutti
Rosella Zucchetti, Lodi
P.S. E' stato decisa la data del prossimo incontro? Incombono i Consigli di
classe (giovedì 19) per la valutazione di metà quadrimestre e non sarà
facile liberarsi. |