Gli stimoli che sono percepiti e interpretati
dagli organi di senso, con cui gli animali comunicano e ricevono
comunicazioni dal mondo, sono di diversa natura.
Nel caso dell’udito e del gusto essi sono costituiti
da onde sonore o molecole che si diffondono nell’aria. Questo
tipo di segnali può essere percepito anche senza la diretta
interazione con la fonte che produce lo stimolo (si odono
suoni e si sentono odori anche dietro a un ostacolo).
Nel caso della vista, invece, lo stimolo luminoso non
può aggirare gli ostacoli, ma gode di altre caratteristiche:
viaggia molto più velocemente e si può facilmente interrompere
o modificare consentendo in tal modo di modulare finemente
l’informazione. Se si immagina il “percorso” dalla sorgente
all’organo della vista del percettore l’informazione può essere
originata in modi diversi: il segnale può essere basato, per
esempio, sul colore (fiori, pesci tropicali, penne
vessillari negli uccelli, ecc), sul movimento, cioè
su una particolare geometria che possa essere riconosciuta
(danza a otto delle api che serve per indicare la posizione
del cibo molto distante dall’alveare), sul tempo di permanenza
oppure sull’intermittenza (cfr. Odontosyllis).
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