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Scuola media U. Guidi - Istituto comprensivo Forte dei Marmi
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Obiettivi operativi1) Imparare ad osservare, acquistando consapevolezza di come ogni sensazione contribuisca alla percezione del mondo esterno. 2) Imparare a distinguere le informazioni che ci danno i singoli sensi. 3) Arricchire il linguaggio di tutti quei vocaboli indispensabili per descrivere e spiegare le sensazioni provate. 4) Imparare a prendere appunti sul lavoro svolto, a tabulare i dati, a confrontarli e iniziare a interpretarli. 5) Acquisire le capacità di lavorare in modo rigoroso e scientifico. 6) Saper relazionare oralmente e per iscritto su un’esperienza vissuta.
L’argomento “SENSAZIONE E PERCEZIONE” è stato affrontato in una classe prima parlando della prima tappa del metodo scientifico, l’ “osservazione”, e dei nostri personali strumenti per conoscere il mondo. Si è innanzitutto effettuata un’indagine sulle preconoscenze dei ragazzi, prima con una chiacchierata libera in classe sull’argomento e poi con la somministrazione di un pretest: si è notato che gli alunni avevano scarse capacità di cogliere i particolari ed erano molto superficiali nella descrizione dei fenomeni, per cui si è deciso di fare un lavoro più approfondito di quello inizialmente previsto, elaborando la seguente programmazione |
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Obiettivi cognitivi1) Acquisire attenzione e conoscenza alle informazioni che l’ambiente che ci circonda ci fornisce. 2) Capire la relazione che c’è tra sensazione e percezione. 3) Conoscere gli organi che ci permettono di raccogliere le sensazioni e capire come queste si trasformino in percezioni. |
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Obiettivi formativi1) Abituarsi ad un comportamento individuale responsabili e corretto. 2) Sviluppare la socializzazione, imparando a collaborare in un gruppo. |
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Modalità di svolgimento del lavoro e percorso attuatoEffettuata l’indagine sulle preconoscenze, si sono attuate delle prove preliminari di descrizione con i sensi e, più precisamente, è stata effettuata un’uscita nel giardino della scuola, con la “raccolta”di sensazioni, una descrizione “casalinga” di una mela e in classe si è fatto il “gioco dell’oggetto misterioso”. Questo lavoro è servito per insegnare ai ragazzi a segnare con più accuratezza e ordine le loro impressioni. Confrontati i risultati ottenuti con questi tre lavori, si è iniziata la fase sperimentale, proponendo un esperimento sul tatto, da cui è scaturita la scoperta che il tatto ci dà informazioni sulla natura della superficie di un oggetto, sulla sua consistenza, su sensazioni termiche, sul suo peso, se è bagnato o asciutto, ecc. Vista la povertà linguistica riscontrata nelle prime prove scritte, si è curato molto l’apprendimento dell’aggettivazione più adatta. Si è poi fatto eseguire un secondo esperimento sul tatto , con il quale si è scoperta la diversa sensibilità della pelle nelle varie zone del nostro corpo. A questo lavoro sperimentale è seguito una parte teorica, con la ricerca sul libro di testo dei “sensori” del tatto, di come erano fatti e dove erano localizzati. Si è passati quindi ad esplorare sperimentalmente le informazioni fornite dall’olfatto , proponendo l’esperimento dei “sacchettini misteriosi”, che dovevano essere odorati per cercare d’indovinare che cosa contenessero. Anche a questo lavoro è seguita la parte teorica sullo studio dei recettori olfattivi. Il fatto che lo stesso odore venisse descritto in modo diverso da vari alunni, ha permesso di cominciare a parlare delle differenze fra lo stimolo sensorio captato (sensazione), più o meno uguale per tutti, e la sua interpretazione, legata al “vissuto”, alle esperienze che ognuno di loro aveva fatto: è il cervello che”interpreta” il segnale, paragonandolo a ciò che già conosce, e ci dà la percezione. Questo concetto, di per sé molto complesso, è divenuto via via più chiaro proseguendo nell’attività sperimentale e affrontando lo studio degli altri sensi. Si è continuato ad indagare affrontando lo studio delle “informazioni provenienti dal gusto”: vista la delicatezza dell’uso di questo senso (per motivi igienici), si è preparata una scheda guida sugli esperimenti che gli alunni avrebbero dovuto eseguire a casa, dove le norme igieniche sarebbero state rispettate al massimo. Eseguite le prove, si sono confrontati i risultati, scoprendo i quattro sapori base percepibili con la nostra lingua e le zone in cui si captano. Studiate le papille gustative, si è passati ad esaminare le relazioni tra il senso dell’olfatto e quello del gusto, dopo di che si è fatta una prima prova di verifica per controllare il livello di apprendimento degli alunni sugli argomenti trattati. Non si sono fatti esperimenti per l’udito, in quanto le caratteristiche del suono erano già state trattate dalla collega di Ed. Musicale, ma ci si è limitati a scoprire i recettori dell’udito e la loro localizzazione nell’orecchio. Si sono infine esaminate le informazioni che ci dà la vista, proponendo un esperimento sulle “sostanze bianche”): con delusione i ragazzi hanno scoperto che se non aggiungevano qualche altra informazione fornita dagli altri sensi, difficilmente riuscivano a riconoscere queste sostanze. Dopo aver usato l’odorato e il tatto, il riconoscimento è stato molto più preciso e quindi i ragazzi hanno capito come le varie informazioni fornite dai sensi si integrano e completano a vicenda. Si è quindi studiato l’occhio e fatta una tabella riassuntivasu quanto appreso sui sensi e sugli aggettivi imparati nel corso del nostro lavoro. Eseguita un’altra verifica sull’apprendimento, si è provveduto a “mettere in crisi” i ragazzi, dimostrando loro che ……… i nostri sensi talvolta ci ingannano. Si sono proiettati dei lucidi con illusioni ottiche o figure diversamente interpretabili e poi si è fatto eseguire l’esperimento delle “tre acque”: da tutto questo si è capita la necessità di supportare i nostri sensi con strumenti di misura e strumenti ottici e si è appreso ad usare lenti d’ingrandimento, binoculare e microscopi. |
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