I colori della luce

Sovrapposizione luci colorate
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Supporto didattico ALL'ESPERIENZA 3

Arte Fisica

   CHE COSA FAR NOTARE

I colori primari della luce (cioè i colori che non si ottengono dalla sovrapposizione di altri fasci colorati) sono verde, rosso e blu.

Sovrapposti a due a due i colori primari della luce danno colori secondari

+ = giallo
+ = rosso magenta
+ = blu ciano
+ = bianco
+ + =

bianco

  • Si può osservare che i colori  secondari della luce sono i colori primari delle tempere (che i ragazzi utilizzano comunemente durante le ore di educazione artistica) e viceversa.

  • Sempre in analogia con le tempere si possono individuare i colori complementari della luce che, sulla ruota dei colori, si trovano in posizione diametralmente opposta.

  • Il giallo è complementare del blu; il rosso magenta è complementare del verde; il blu ciano è complementare del rosso.

  • Ogni colore secondario è complementare del colore primario che non entra nella sua composizione (sovrapponendo luce verde e blu si ottiene il colore blu ciano che è complementare del rosso).

  • Sovrapponendo le luci complementari si ottiene il bianco, così come si ottiene il bianco sovrapponendo il verde, il rosso e il blu.

Luce

Giallo
rosso + verde

Rosso

Verde

Magenta
rosso+blu

Ciano
verde+blu

Blu

Da E. Giordano "Lavorare sul colore"

   CHE COSA SUCCEDE

I filtri, verde, rosso e blu, posti davanti a ciascuna sorgente di luce bianca trattengono tutte le lunghezze d'onda dello spettro tranne quella corrispondente al loro colore che viene così proiettato sullo schermo. Quando questa luce raggiunge l'occhio va a stimolare una determinata varietà di coni sensibile alle lunghezza d'onda di una particolare regione dello spettro. Il segnale viene inviato al cervello che elabora il colore.

La sovrapposizione di due luci colorate (es. rosso e verde) stimola contemporaneamente due tipi di recettori per cui il cervello percepisce un colore diverso (in questo caso il giallo).

Nella zona in cui convergono tutte e tre le luci colorate lo schermo diffonde una luce bianca ottenuta attraverso la somma delle lunghezze d'onda delle tre radiazioni luminose, mentre nell'occhio i tre tipi di coni vengono stimolati contemporaneamente con la stessa intensità.

La ricomposizione della luce bianca ottenuta per sovrapposizione di fasci luminosi definiti in base alla loro lunghezza d'onda è la sintesi additiva del colore-luce.

La sintesi additiva si riferisce sia ad una sovrapposizione di fasci di luce colorati sia ad una sovrapposizione nell'occhio.

Benché non sia stato ancora completamente chiarito come i coni mandino i segnali al cervello e come il cervello elabori questi dati, l'uomo ha sfruttato i principi della sintesi additiva per inventare la fotografia a colori, i monitor e i televisori a colori (i punti dei fosfori - rossi, verdi e blu - di cui è costituito ogni pixel sono vicini e così piccoli da essere indistinguibili e nell'occhio dell'osservatore si fondono).

Già nell'800 esistevano esempi di immagini in sintesi additiva. Il puntinismo (scuola di pittura che si è sviluppata dall'impressionismo), si fondava su una tecnica di accostamento di piccoli colpi di colore (punti) separati l'uno dall'altro che ricomponevano, se visti ad una certa distanza, l'oggetto rappresentato.

   PER APPROFONDIRE

Si può completare l'esperienza osservando le ombre di un oggetto illuminato da due o tre sorgenti colorate.

Con due luci colorate (ad esempio rossa e verde) possiamo notare su uno schermo la comparsa di una zona di ombra nera e di due zone di penombra colorate, rispettivamente di rosso e di verde. L'ombra nera  è dovuta al fatto che in quell'area i fasci colorati sono stati assorbiti completamente  dall'oggetto  mentre si ha penombra verde perché è stata assorbita la luce rossa e lasciata passare solo quella verde, viceversa per quella rossa.

Più articolata la stessa esperienza con tre luci colorate (rosso, blu e verde). In questo caso si ottiene un'ombra nera e sei penombre colorate (rosso, blu, verde, giallo, rosso magenta e blu ciano). Anche in questa occasione i ragazzi sono invitati a prevedere i risultati, ad osservare e successivamente ad interpretare i dati (ad esempio la penombra gialla è dovuta all'assorbimento della luce blu e al passaggio della luce verde e rossa che, sovrapponendosi, originano appunto il giallo).

Le ombre colorate nei quadri

COVONI foto9.jpg (68726 byte)
      C. Monet - Covoni con la brina

L'ombra del covone è vistosamente dipinta con il colore complementare a quello che domina nelle parti illuminate del quadro. La luce dominante, dorata, crea un'ombra dipinta con il colore complementare, cioè l'azzurro. Il colore dell'ombra contribuisce a creare contrasto.