CHE COSA FAR NOTARE
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Se la stanza è buia, attendendo qualche
minuto si avrà inizialmente una visione indistinta degli
oggetti chiari.
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Più passerà il tempo più si riusciranno
a distinguere le forme degli oggetti , ma non i colori. Puoi
invitarli in questa fase dell’esperienza a riconoscere un
oggetto che terrai in mano: Individueranno la forma e tenderanno
ad indovinarne il colore. Accendi la luce per verificare se la
forma e il colore dell’oggetto sono stati individuati
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Accendendo e spegnendo subito dopo la luce
ci si abituerà al buio molto più velocemente
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Fai osservare ai ragazzi che vedranno
meglio un oggetto in penombra quando non lo guarderanno
direttamente.
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Utilizzando la lampadina con il variatore
aiutali ad essere molto attenti nel notare che quando la luce è
fioca non riusciranno a distinguere i colori e che questi
cambiano con l'intensità luminosa .
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Puoi proporre anche l’esperienza 1 “Il
colore degli oggetti” dell’unità “I colori della
luce”
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CHE COSA SUCCEDE
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Sulla
nostra retina, nella sua parte posteriore, ci sono delle cellule
nervose in grado di captare la sensazione luminosa detti
fotorecettori: sono di due tipi: i bastoncelli e i coni. I primi,
molto più sensibili dei secondi, sono responsabili della visione
in condizione di scarsa luminosità, mentre i secondi funzionano a
luce più intensa e sono i responsabili della visione a colori. È
per questo che in piena luce noi distinguiamo forma e colore
mentre in penombra riusciamo a distinguere la forma degli oggetti,
ma non il loro colore.
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Noi
riusciamo a vedere meglio gli oggetti in penombra guardandoli non
direttamente perché, come hai già visto nell'esperienza relativa
alla visione periferica, esiste una zona centrale, la fovea, priva
di bastoncelli e ricca di coni (100000 per millimetro quadrato).
In condizione di penombra vediamo meglio se l'immagine non cade
nella fovea perché i coni sono meno sensibili e quindi non
funzionano i condizioni di scarsa luminosità.
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La
sensibilità alla luce della fovea è circa 1000 volte inferiore a
quella della retina periferica. Il vantaggio di possedere un'area
estremamente ridotta e specializzata per la registrazione di
particolari anche minimi, lo paghiamo con una ridotta sensibilità
alla luce.
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nostri occhi si adattano progressivamente all'oscurità,
aumentando (anche fino a circa 10000 volte di più) la loro
sensibilità alla luce in condizioni di buio. Questa aumentata
capacità di vedere è dovuta ad una sostanza, presente nei
bastoncelli, detta rodopsina o porpora visiva, composta da
vitamina A e da una proteina, l'opsina, molto sensibile alla luce.
Quando passiamo da un ambiente ben illuminato ad uno buio siamo
momentaneamente ciechi, finche l’occhio non si abitua ed il
sistema scotopico incomincia gradualmente a funzionare. Questo
processo è chiamato adattamento al buio.
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PER APPROFONDIRE
L’occhio
umano è adatto tanto alla visione fotopica, quanto alla visione
scotopica.
Sulla retina
ci sono 125 milioni di fotorecettori: essi sono di quattro tipi, i
bastoncelli e tre classi di coni, ciascuno provvisto di uno speciale
fotopigmento (sostanza capace di catturare energia luminosa e
convertirla in un segnale che viene inviato al cervello il quale lo
interpreta come colore) LINK
I coni sono
di tre tipi e a seconda della stimolazione a cui vengono sottoposti
invieranno segnali al cervello che li interpreterà come colori. I
bastoncelli sono molto più sensibili dei coni, ma essendo di un
solo tipo fanno pervenire al cervello un unico segnale: si ha così
una sola possibile sensazione di colore, una tinta indefinibile tra
il grigio scuro, il blu e il verde, tanto più cupa quanto maggiore
è l'oscurità.
Sulla
corteccia cerebrale ci sono aree distinte e specializzate per il
riconoscimento di forma, colore, movimento e profondità spaziale.
Queste diverse aree vengono identificate dagli scienziati, in gran
parte, attraverso i danni provocati da lesioni nelle diverse aree
corticali: per esempio il danno nell'area corticale specializzata
per la visione a colori, toglie la possibilità di vederli, anche se
la retina con i suoi coni funziona benissimo.
La visione a
colori e in piena luce è riservata all'uomo, a molte specie di
uccelli, di pesci e di insetti. Molti altri animali (come i topi, i
gatti, i cani, i conigli) hanno una scarsa o nulla visione a colori.
Ad esempio il drappo rosso del torero nelle corride potrebbe essere
di un altro colore: ciò che fa attaccare il toro non è il colore
ma il movimento.
Se si
vuole approfondire il discorso colore e illuminazione proponi le
esperienze dell'unità I
colori della luce
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