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![]() | Una prima classificazione e modellizzazione: sorgenti primarie e sorgenti secondarie |
![]() | Una seconda classificazione e modellizzazione: sorgenti puntiformi e sorgenti estese |
![]() | Una terza classificazione e modellizzazione: sorgente vicina e sorgente lontana |
Potrei andare avanti con le altre esperienze, lo farò unaltra volta, ma vorrei tornare sul punto fondamentale.
Attraverso le esperienze in esterno col Sole e dei semplici strumenti e poi in interno con sorgenti opportune abbiamo preparato la realtà a parlare in un linguaggio imposto: quello dellottica geometrica. È la parte di fisica della luce che parla di raggi di luce che escono in tutte le direzioni "radiali" da un punto "luminoso", che vanno dritti finché non incontrano un ostacolo, che possono essere più o meno intensi o in partenza (usando il variatore) o in arrivo a seconda della distanza ecc.
Come dice Pierantoni in un altro suo bellissimo libro (Locchio e lidea):
"... la luce è così onnipresente da sembrare assente... è coesistente con lo spazio
Poi viene imprigionata in una rete matematica di angoli e rette e costretta a seguire precisi percorsi entro lenti e specchi. Ma sono questi i momenti fecondi in cui si passa dalla mistica della luce alla sua comprensione fisica e al suo utilizzo. Si perde apparentemente tutta la ricchezza...
Si cercano relazioni tra cose visibilmente separate, alla ricerca di principi comuni e di similitudini essenziali."
Alla semplificazione della realtà per farsi modelli interpretativi semplici deve seguire una fase in cui però ci sia un ritorno alla realtà complessa per vedere lutilità di questi modelli, e nello stesso tempo la loro parzialità e i loro limiti . E in parte recuperare la bellezza, la ricchezza ....
Concludo sottolineando che mancano tante cose e non solo contenuti di fisica.
La riflessione sulla fisica andrebbe accostata ad una riflessione
![]() | sulle caratteristiche delle conoscenze comuni sia generali che specifiche sulla luce (si veda ad esempio il volume a cura di M. Vicentini Didattica della fisica pagg. 47-50). |
![]() | sulle migliori strategie didattiche che portino gli studenti ad avvicinarsi dalle loro conoscenze iniziali ai procedimenti e ai concetti tipicamente scientifici. |
Come dice la Viennot: "Lanalisi dei contenuti di fisica e anche delle caratteristiche del pensiero comune o dei processi di apprendimento non ha però come conseguenza logica né un preciso percorso didattico né delle precise strategie di intervento, delle esperienze suggerite o dei problemi ed esercizi".
Queste vanno costruite da noi in parte prima e in parte sul campo, nelle classi.
Ne discuteremo un po la prossima volta e decideremo insieme i primi passi del percorso in classe. Comunque cercheremo di tenere presenti tutti questi piani nella progettazione e soprattutto nella realizzazione dellesperienza in classe, convinti che questo sia possibile con successo nella nostra comunità con le sue diverse competenze ed esperienze.
Datemi dei ritorni sia sulla forma che sul contenuto di questi appunti.
Grazie della pazienza. A presto
Enrica