Consideriamo una sorgente puntiforme cioè un punto-sorgente nello spazio vuoto o in un mezzo omogeneo; l'emissione è costante nel tempo e simmetrica intorno al punto e la luce diffonde in tutto lo spazio. |
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Consideriamo un cono di vertice S ed alcune sezioni perpendicolari al suo asse, la sua ampiezza è univocamente determinata una volta fissati il raggio (r1) del foro e la distanza (d1) dello schermo dalla sorgente. |
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E' possibile individuare la relazione che lega l'area delle sezioni con la loro distanza dal vertice (ripreso da supporto didattico all'esperienza 4.2 dell'unità sull'intensità luminosa): |
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raggio e r1 |
distanza e d1 |
area e A1 |
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Scriviamo la proporzione, ricavata dalla tabella precedente: A1: An = d12: dn2 ; ricaviamo An: An = (A1·dn2) / d12 = (A1/d12)·dn2;A1/d12 è un rapporto costante (cioè non dipende da n), che chiamiamo h; quindi:An = h·dn2 h = A1/d12Abbiamo ottenuto due indicazioni: |
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L'illuminamento E di una sezione del cono perpendicolare all'asse è definito dal rapporto tra la potenza P emessa dalla sorgente all'interno del cono e l'area A della sezione: Utilizzando la relazione (*) si ricava che l'illuminamento diminuisce con il quadrato della distanza dalla sorgente: Essendo P e h costanti: l'illuminamento E di una sezione del cono perpendicolare all'asse risulta inversamente proporzionale al quadrato della distanza dal vertice. |