Progetto SeNIS
Seminario Nazionale Insegnamento delle Scienze
TEMPERATURA E CALORE
Nuclei tematici
Rappresentazioni mentali e preconoscenze
 
Un'educazione scientifica si propone in generale di fornire uno schema concettuale unificante, anche se non sempre semplice, del mondo di esperienze, sensazioni e percezioni con cui noi interagiamo con il mondo esterno e che ci permettono di costruirne una rappresentazione. 
E' storia nota che l'acquisizione di questo modello non è così immediata e diretta e sicuramente raramente diventa una costruzione personale significativa.
Le spiegazioni, che in generale "il senso comune" fornisce, hanno la prerogativa di fornire modelli locali a basso livello di coerenza, che spesso entrano in contrasto con quelli forniti per un altro fenomeno e, pertanto, non pretendono in alcuna maniera di essere unificanti. Sono però modelli forti perché sono quelli con cui tutti convivono e riescono a fare previsioni e non si è perciò disponibili a cambiarli, a metterli in gioco, perché significa perdere certezze in vista di qualcosa che ancora non si possiede.
Quello che richiediamo ai nostri alunni nell'insegnare materie scientifiche e quindi una sorta di rivoluzione scientifica, passare da uno schema concettuale ad un altro.
Se si vuole che il cambiamento avvenga e sia significativo occorre che in qualche maniera il nuovo modello offra qualche vantaggio d'uso (per esempio ci permetta di spiegare più cose con uno stesso modello) e non ci faccia precipitare in una crisi d'insicurezza. Una strada possibile è la politica dei piccoli passi: partire dal modello degli alunni e portarli a poco a poco ad un modello più evoluto, negoziando di volta in volta un accordo su quanto osservato, sperimentato ecc.
Nella vita di tutti i giorni i fenomeni non sono mai puliti; non capita mai di poter osservare un fenomeno di riscaldamento in cui si abbia soltanto cessione di calore. In generale si ha trasporto e assorbimento di calore anche da parte di "altri" oggetti; dove "altro" significa solo che si tratta di oggetti che non erano i protagonisti del nostro esperimento. La presenza di noi stessi come sperimentatori che non siamo alla temperatura ambiente complica ulteriormente il fenomeno.
La presenza di questi nodi dev'essere chiara all'insegnante che dovrà a poco a poco separare il concetto di temperatura da quello di calore, sottolineare il ruolo della conduzione nelle nostre sensazioni, il termometro come trasduttore lineare da variazioni di temperatura a variazioni di lunghezze o di colore o di resistenza elettrica. 
Se la strada corretta per un cambiamento concettuale è quella del confronto e dell'esplicitazione dei propri modelli mentali, un'attività importante da svolgere in classe è quella di chiedere agli alunni, prima di svolgere l'unità su temperatura e calore, il significato che attribuiscono a queste parole in modo di far emergere gli schemi di ognuno.

Luciana Danusso


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Insegnante Documento
S. Contarini - A. Salomone

Indagine sulle preconoscenze
A. Carrara

Scomposizione di fenomeni complessi
A. Carrara
Indagine sulle preconoscenze
S. Roglia
Indagine sulle preconoscenze