P e r c o r s i   t r a   l e   o n d e


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elementari
 
Tiziana Riccò
(P)
Loredana Prencipe Zanni
(S)
Annalisa Salomone
(M)
(S)
Annalisa Salomone
(Pr)
Giosuè Premoli
(C)
Carla Ciapparelli
(Pa)
Giannina Paris
(M)
Paola Mesturini
(F)
Matilde Fiameni
(G)
Anna Guarino
(C)
Paola Catalani
(D)
Maribella D'Antona
Tappe del percorso:
concetti affrontati dalle classi (in ordine + o - cronologico)  

Obiettivi specifici e metodo di lavoro

Cosa è emerso, cosa hanno capito i ragazzi  (stralci dai verbali alunni) 

Commenti e difficoltà segnalati dal docente (stralci dai verbali docenti)

Onda è ...  Pensare le onde

1° media (M) - Cosa è emerso, cosa hanno capito i ragazzi  - Gli oscillatori.

Dal verbale della lezione 10

La lamina verticale

Questo oggetto è fatto in questo modo:

un parallelepipedo di legno è stato fissato su una lamina di acciaio sottile e molto flessibile che era messa verticalmente. Noi tiravamo indietro il cubetto di legno, lo lasciavamo andare e questo oscillava avanti e indietro. Il cubetto di legno si muoveva perché era la lamina a cui era attaccato che oscillava. Questo movimento provocava molta aria perché la lamina, essendo piatta, muove l’aria.

Ogni punto della parte che si muove fa lo stesso movimento della lamina: va indietro, torna al punto di partenza, va avanti e torna al punto di partenza.

Per misurare la frequenza si potrebbe calcolare quante volte oscilla in un tempo stabilito (es. 10 secondi).

Il pupazzetto

Questo secondo oggetto è fatto in questo modo:

un pupazzo di legno che al posto delle braccia e delle gambe aveva dei pezzi di corda che univano le mani e i piedi al busto, aveva sul cappello un anello a cui era attaccata una molla molto morbida ed elastica. La molla era attaccata ad una semisfera di legno appesa con due anellini ad un anello di legno.

noi spingevamo il pupazzetto verso l’alto comprimendo la molla, lasciavamo andare di colpo il pupazzetto che cadendo verso il basso allungava la molla e sembrava fare jumping jump. Il pupazzo andava su e giù fino a che la molla non smetteva il suo movimento. Di questo oggetto si muovevano tutti i componenti.
Secondo me il movimento veniva provocato, verso il basso, dal peso del pupazzetto che allungava la molla, e verso l’alto, dal ritorno della molla.

Il movimento del busto del pupazzetto era coordinato con il movimento della molla, invece le braccia e le gambe (corde) facevano il movimento contrario.
Anche in questo caso per misurare la frequenza si potrebbe contare quante volte si alza e si abbassa.

La “catapulta”

Questo  terzo oggetto era fatto in questo modo:

a due asticelle  di legno che si intersecavano formando un angolo retto era attaccata un'asta di ferro collegata con una molla ad un anello posto nella parte alta dell’asticella verticale. La molla teneva sospesa un’altra asticella alla cui estremità era fissato con un elastico un piccolo parallelepipedo di legno.

Noi tiravamo verso il basso il parallelepipedo che tendeva la molla. Lasciando andare di colpo il parallelepipedo la molla lo catapultava verso l’alto, poi ricadeva al suo posto.
Secondo me il movimento era provocato dalla tensione che facevamo sulla molla premendo il parallelepipedo e dalla spinta dovuta al ritorno della molla.

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