Il termometro è uno strumento familiare – almeno nella versione clinica – ma la spiegazione  del  suo funzionamento non è del tutto immediata. 
Con il termometro infatti non si effettuano misure dirette, ma si riconducono le variazioni di temperatura alla variazione di altre grandezze correlate (per es. nei termometri a liquido si fa riferimento alla lunghezza di una colonnina di  liquido). Inoltre intervengono fenomeni e proprietà che vengono studiati proprio ricorrendo all’uso del termometro.
Dai questionari di ingresso proposti agli alunni certamente emergerà la confusione (storica) tra temperatura e calore. Si dovrà spesso ritornare sulla loro differenza cominciando da osservazioni elementari come quella del calore necessario per far bollire poca o tanta acqua. Può essere utile ricorrere ad analogie: quantità di liquido che poniamo in un recipiente e livello raggiunto ecc. Su tali analogie non sarà opportuno insistere troppo per evitare di rafforzare il modello spontaneo del calore come fluido (lo storico calorico).
Raggiunta una buona conoscenza dello strumento sarà possibile portare i ragazzi a riconoscere che il termometro misura la sua temperatura che è tanto più vicina a quella dell’ambiente in cui viene posto quanto minore è la sua capacità termica (cioè la quantità di calore che gli occorre per raggiungere l’equilibrio termico).

Irma Giannantonio

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